All’inizio di questa sessione di mercato sembrava ormai tutto fatto. Robinho era dato per sicuro partente verso altri lidi. Lidi che lo rendevano felice, che avrebbero coronato il suo sogno di tornare nel suo amato Brasile. Santos e Atletico Mineiro su tutti ci stavano provando ma hanno ritenuto troppo alte le richieste della dirigenza rossonera. E allora si è bloccato tutto. Il giocatore è rimasto al Milan, qualche giorno fa ha dichiarato di essere felice e la sua cessione sembra essere definitivamente saltata. Giusto è, però, usare il condizionale perché fino al 31 può succedere tutto sia in entrata che in uscita.
Un condizionale che diventa ancor più d’obbligo quando si pensa a quello che sta succedendo nelle ultime settimane per quel che riguarda le scelte tecniche di Massimiliano Allegri. Quello che è da sempre considerato un pupillo assoluto del tecnico livornese, nell’ultimo periodo sembra ai margini del progetto tecnico. Con l’esplosione di Niang, le continue conferme che arrivano da El Shaarawy e i gol di Pazzini, in questo momento le scelte per l’attacco sembrano delineate e Binho non riesce a trovar spazio nonostante l’arretramento di Boateng qualche centimetro più dietro.
Poi ci sarebbe anche un altro motivo che potrebbe spingere il brasiliano altrove. La trattativa per portare Kakà a Milano sembra essersi bloccata bruscamente, ma si continua a parlare di un possibile arrivo in prima linea. Balotelli o Kakà, uno dei due, tutti e due. Fatto sta che se qualcuno dovesse arrivare per il sette rossonero ci sarebbe sempre meno spazio e, si sa, Binho è uno che se non gioca si intristisce e difficilmente avrà voglia di farsi cinque mesi in queste condizioni. Mancano dieci giorni alla chiusura del calciomercato e ancora è tutto aperto. Ma proprio tutto.