Christian Abbiati è uno abituato ai sorpassi. Nella propria carriera, del resto, ne ha compiuti a bizzeffe. A Sebastiano Rossi, a Dida, ora ad Amelia. Così come contro il Siena, anche a Genova Allegri ha deciso di puntare di nuovo su di lui, lasciando in panchina il portiere romano che pure aveva giocato da titolare fino alla sosta. Il mal di schiena aveva costretto il 35enne numero 1 di Abbiategrasso allo stop, regalando una maglia da titolare al suo secondo. Ma nel delicato scontro con la Sampdoria l’allenatore del Milan gli ha ridato fiducia: quella fiducia che, in verità, non ha mai smesso di regalargli nemmeno durante il periodo in infermeria.
Abbiati l’ha ripagata. E alla grande. Quattro parate decisive, in particolar modo nei primi minuti, quelli dell’assalto schiumante rabbia dei blucerchiati, che già avevano festeggiato all’andata e avevano tutta l’intenzione di ripetersi. Quattro parate – su De Silvestri, Poli, Eder ed Estigarribia, che hanno permesso che il risultato si stabilizzasse sullo 0-0. La prova di Marassi permetterà alla dirigenza rossonera di assicurare un futuro allo stesso Abbiati? Si può dire parlare di un portiere recuperato dopo i lunghi balbettii di inizio stagione? Forse è ancora troppo presto per dirlo ma i segnali sono incoraggianti.
Di certo, non va dimenticato che Christian ha il contratto in scadenza al termine di questa stagione. Ma dopo le ultime dichiarazioni di Galliani e dell’agente del portiere si può ipotizzare il prolungamento per un altro anno del contratto del dodici rossonero, in linea ovviamente con la politica adottata da qualche anno a questa parte con gli ultra trentenni. Magari un rinnovo che permetterà ad Abbiati di finire la carriera al Diavolo e di fungere da chioccia al giovane brasiliano Gabriel e ad un eventuale giovane nuovo acquisto fra i pali (Mattia Perin?).