Ancora un mese esatto e poi la Champions League riapre le sue porte (o meglio, orecchie grandi) per la fase finale ad eliminazione diretta della competizione più prestigiosa ed importante d’Europa: delle 16 squadre rimaste una sola alzerà la Coppa il prossimo 25 maggio sotto il cielo di Wembley. Forse il Milan? Quasi impossibile. E il pronostico non è frutto di un rossonero pessimista, né fatto solo di parole: ci pensano i numeri, inequivocabili a sorridere al Barcellona, l’avversario più forte e temibile pescato dai rossoneri.
La sensazione, anche in Spagna, è quella di assistere ad una sorta di passerella di “moda”, con i marziani del Barça che sfrutteranno l’occasione per dimostrare (ancora) quanto sono superiori e il Milan che capirà con i propri occhi quanto la giovane rifondazione necessiti tanto tempo per arrivare ad un traguardo maturo e soddisfacente, forse più del previsto.
Nel girone di Champions il Barcellona non ha certo fatto cose straordinarie, limitandosi al compitino: 13 punti su 18 (contro Celtic, Benfica e Spartak Mosca), con 4 vittorie, un pareggio e una sconfitta (al Camp Nou contro il Celtic), ma senza mettere mai in discussione il primato nella graduatoria. Al contrario del Milan, fortunato ad essersi piazzato secondo a 8 punti (2 vinte, 2 pareggiate e 2 perse) dietro ai 12 del Malaga, con un misero punticino in più dello Zenit. La differenza di formazioni, classe ed esperienza è ben visibile considerando da vicino il cammino europeo di entrambe, ma è in campionato che il divario diventa imbarazzante.
La squadra di Tito Vilanova dopo 19 partite ha infatti conquistato ben 55 punti, vincendo sempre tranne una sola partita, grazie al quale si trova solo ed indisturbato in classifica a +9 dall’Atletico Madrid e a +18 (ripeto, 18) dal Real Madrid. Una macchina illegale. La squadra di Allegri, invece, risponde con un settimo posto dopo 20 partite, tradotto in cifre 30 punti (9 vittorie, 4 sconfitte e 7 pareggi). Giusto per dare un’idea chiara e ben precisa il Barcellona in campionato ha totalizzato 25 punti in più e una partita in meno del Milan. Ecco perché è impossibile.
Ci sarà ancora un mese, solo un mese, per incominciare ad inquadrare la sfida e studiare un modo per subire meno dolore possibile. Ma con la convinzione che il Barça può essere messo in difficoltà e non deve essere aiutato con prestazioni sottotono, impaurite o “leggere”. Cattiveria, spensieratezza e coraggio: poi alla fine si osserverà da lontano il risultato. Messi e compagni faranno il resto. Il mercato, che sta per regalare il ritorno di Kakà, (forse) l’arrivo di Balotelli e qualche altra piccola operazione in entrata e in uscita non deve distrarre e non porterà benefici “europei”. Anche se la salita sembra insormontabile, visto che manca poco, godiamoci lo stesso, fino in fondo, Milan-Barcellona.
This post was last modified on 20 Gennaio 2013 - 08:00