Sembrano davvero cambiati i tempi in casa rossonera, rispetto alle scorse annate. E non ci riferiamo solo alla rivoluzione attuata la scorsa estate con la partenza di ben undici giocatori, molti dei quali elementi indissolubili della storia rossonera, ma anche al fatto che alcuni di quelli che sono rimasti, lo scorso anno erano punti fermi ed inamovibili dello scacchiere tattico di Allegri, mentre in quest’annata stanno facendo enorme difficoltà a mantenere tale “status quo”.
Abate, “telepass” inamovibile della corsia destra, è stato soppiantato dal lanciatissimo De Sciglio, per il quale tutti hanno la sensazione che sarà il terzino titolare rossonero per molti anni; Nocerino viene impiegato a fasi alterne e ha smarrito la mirabile vena realizzativa dello scorso campionato, Boateng non riesce ad incidere come le sue qualità richiederebbero. Senza dubbio, però, chi sta soffrendo un’annata più difficile degli altri è Urby Emanuelson, l’emblema della poliedricità calcistica. Giunto dall’Ajax nel gennaio del 2011 con le credenziali di terzino, disputa undici partite fino alla fine della stagione, prevalentemente nel ruolo di mezzala sinistra; con l’avvento della nuova stagione, l’”orange”, comincia a giostrare in una posizione diversa, quella di interno destro e, all’occorrenza, come ala destra nell’attacco a tre o nel 4-2-3-1, per sfruttarne il rientro sul piede forte, il mancino. Totalizza nella stagione 2011/2012 ben quarantadue presenze tra campionato e coppe, che ne fanno uno dei giocatori più utilizzati da Allegri, il quale ne apprezza, ed esalta continuamente, le capacità tecniche e di adattamento. Giungiamo, dunque, alla stagione “post-rivoluzione”, con Allegri, che dopo un mese di tribolazioni legate alle pessime prestazioni della sua squadra, decide di passare ad un inedito 4-3-3 e qui cominciano i problemi per l’ex Ajax: la posizione di spettanza, quella di mezzala destra, gli viene espropriata da Montolivo, mentre l’esterno destro d’attacco è appannaggio alternato di Boateng e Robinho e, nelle ultime partite, del giovane Niang. A sinistra Allegri non lo gradisce, né in difesa (ormai il titolare è Constant), né a centrocampo, dove arretra Boateng o al massimo gioca Nocerino. Risultato: poche presenze da titolare e tanta panchina, che hanno scaturito il malcontento del giocatore; che non ha mai fatto polemica perché di carattere molto tranquillo, ma che potrebbe voler cambiare aria, quasi sicuramente a giugno, difficilmente già a gennaio.
Nei giorni scorsi vi avevamo parlato di un (non confermato) interesse dell’Arsenal, mentre oggi registriamo un interessamento dell’onnipresente Galatasaray, che evidentemente ha piacere a fare spese in quel di Milano: dopo aver tentato Antonini, Boateng e l’interista Sneijder, il presidente Unal vorrebbe convincere anche Emanuelson a sbarcare ad Istanbul, approfittando dell’intermediazione di Dirk Kuyt, ex Liverpool e compagno in Nazionale di Urby, che però, stando a quello che riferisce il suo agente non dovrebbe lasciare Milano in queste restanti due settimane.