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L’impronta di Max da Livorno su una rimonta quasi (im)possibile

F. Villa - Collaboratore SpazioMilan.it
F. Villa – Collaboratore SpazioMilan.it

Quando a novembre Massimiliano Allegri chiedeva di rimandare ogni giudizio sulla squadra a fine febbraio, nessuno gli ha dato credito. Il Diavolo era intrappolato nella parte destra della classifica, i moduli variavano continuamente e anche l’animus pugnandi latitava. Nemmeno il più ottimista dei tifosi poteva immaginare di accorciare in un così breve periodo le distanze dal terzo posto. Nessuno credeva neppure potesse esser un obiettivo ragionevole. La maggior parte si sarebbe accontentato di un campionato tranquillo, da metà classifica, un classico triste anno 0. L’unica concreta speranza era quella di poter coltivare i giovani, quanto più tranquillamente possibile.

Poi la rimonta del San Paolo e la vittoria sofferta in casa con la Juventus, il consolidamento del 4-3-3 e la qualificazione agli ottavi di Champions. Sollievo misto a consapevolezza hanno permesso al Mister e i suoi Ragazzi di lavorare con sempre meno timori e ansie da prestazione. Il filotto di vittorie, malgrado la brusca interruzione dell’Olimpico con la Roma, ha permesso all’ambiente di rasserenarsi quanto necessario, dando un pizzico di credibilità alla rimonta. I 10 punti su 12 del 2013 sono storia recentissima, così come i due soli gol subiti nelle ultime quattro partite. Numeri da primato o quasi.

La partenza però era stata horribilis, la peggiore degli ultimi trent’anni. In ognuna delle tre stagioni rossonere del Conte Max, l’incipit è stato balbuziente. In questa però vi erano tutte le attenuanti possibili. Un gruppo da reinventare, un’identità da creare. Una sfida ambiziosa che Allegri ha intrapreso con orgoglio, con convinzione e tanta pazienza. Non è un allenatore che ‘fa tremare i muri’ all’intervallo, malgrado ciò abbiamo visto spesso un Milan trasformato fra una frazione e l’altra. Non è uno straordinario ‘lettore’ di match in corso, ma è in grado di comunicare coi suoi. Richiede spesso uno sforzo in più ai ‘veterani’ e mette nelle migliori condizioni di esprimersi i più giovani. Ha saputo mantenere il controllo dello spogliatoio anche quando l’esonero sembrava già firmato. Se ora possiamo guardare alla difficile partita contro l’Udinese, strizzando l’occhio al preliminare di Champions è certamente merito suo, in coabitazione col talento di El Shaarawy.

Insieme al tricolore, alla supercoppa italiana e al piccolo-grande miracolo gestionale di questa stagione, Mister Allegri oggi può aggiungere un altro traguardo significativo nella sua carriera milanista: è il secondo allenatore ogni epoca per punti conseguiti in 98 gare di campionato con 199 punti. Meglio di lui solo Capello con 213. I conti, forse, iniziano davvero a tornare.

Twitter: @fabryvilla84

This post was last modified on 29 Gennaio 2013 - 10:45

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redazione