Ce la stanno mettendo tutta per dare ragione ad Adriano Galliani sul fronte mercato: il lungo, importante viaggio carioca che vi abbiamo documentato fin dal 23 dicembre ha, di fatto, prodotto la cessione più inevitabile, quella di Alexandre Pato. Basta così. E non che fosse imprevedibile: sebbene Robinho abbia tutta la volontà di tornare a casa e sebbene il Milan possa anche avere tutto l’interesse di disfarsi dell’ingaggio più importante che ha per uniformare (finalmente) tutta la rosa sotto un tetto inimmaginabile solo sei mesi fa, va anche detto che finora nessun possibile nome in entrata ha convinto via Turati a tal punto da perdere così a cuor leggero l’intera colonia brasiliana d’attacco. Se poi aggiungiamo il lento, ma inesorabile miglioramento di Bojan e la voglia di coltivare Niang, il gioco è fatto: saluti ai sogni di gloria per il reparto avanzato e spazio agli interventi in difesa e a centrocampo.
Là dietro il tourbillon di possibili compravendite coinvolge soprattutto gli esterni: con l’esplosione di De Sciglio e l’assestamento di Constant, ogni offerta per i vari Abate e Antonini non verrà più accantonata a priori. Per il classe ’86 è noto già da qualche giorno l’interesse dello Zenit di San Pietroburgo: cash che la Gazzetta ha quantificato sabato scorso in circa 10 milioni. Di Russia in Russia, ecco l’interesse che non ti aspetti: quello di Spartak Mosca e Rubin Kazan per il 30enne Luca Antonini, che con Abate ha già trascorso il Capodanno a Courmayeur e che con lo stesso potrebbe anche vivere un clamoroso doppio trasferimento nella stessa finestra di mercato. Nessuna richiesta ufficiale al momento, ma la difficoltà nel piazzare Djamel Mesbah (su di lui, tuttavia, ci sarebbe la Fiorentina in cerca di un vice Pasqual) e, chissà, un possibile arretramento di Urby Emanuelson (mai dire mai, vero Max?), potrebbero portare il 77 rossonero a prendere seriamente in considerazione la possibilità di cambiare aria.
Capitolo mediana: inamovibile Riccardo Montolivo, con capitan Ambrosini al tramonto, l’ennesima prova down di Antonio Nocerino libera di fatto un posto da titolare. Non che Noce sia sul mercato, sia chiaro, ma è ormai acclarato che chi avrebbe dovuto rappresentare il Gattuso del futuro non è più inamovibile nello scacchiere di Allegri. Con De Jong fuori ancora a lungo, resta da capire il futuro dell’oggetto misterioso Bakaye Traoré (voci turche per lui), ma soprattutto che ne sarà di Sulley Muntari, ormai pienamente arruolabile, del rientrante Rodney Strasser e di Mathieu Flamini. Sì, proprio lui: il francese sempre con le valigie in mano, ma che di fatto è ancora rossonero, dopo aver accettato un congruo decurtamento del suo ex ingaggio faraonico. Insomma anche qui poche soluzioni in entrata, al momento. L’unica pista percorribile sembra portare, come è spesso successo nelle ultime tre stagioni, a Cagliari, ex casa di Allegri: Nainggolan torna davvero a far gola. Che sia la volta buona?
Twitter: @Chrisbad87