SU KAKA’: “Kakà? Stiamo parlando (sono le 15.40) e ora siamo in un attimo di stasi, ai soliti problemi delle trattative ci sono quelli della fiscalità, riguardante i contratti. La cosa positiva è che il Real vuole venderlo e noi vogliamo prenderlo. La cosa negativa è una montagna da scalare di un contratto importantissimo. Un milione netto in Italia costa 2 milioni, un milione netto con il contratto di Kakà costa 1,300.000 lordi. Una differenza abissale. Questo è il muro da scalare. Il prestito non vuol dire niente. Se arriva arriva comunque per due anni e mezzo. Il problema è far quadrare i numeri. A parità di ingaggio lordo in italia si prende il 50% in meno. E’ stato uno choc per tutti noi quando è andato via Kakà. In giro non c’è uno per strada che non mi chieda di Kakà. E’ rimasto forse il più grande amore di questi anni. C’è una passione collettiva per lui straordinaria. Martedì? Possiamo concludere anche senza andare lì, il problema è trovare la soluzione, si può anche farlo via mail. Il problema è trovare la quadratura coi numeri. Per risolvere questo problema c’è bisogno che le tre parti siano brave e facciano sforzi. Non voglio illudere nessuno, ci avevo provato anche quest’estate ma i numeri ci hanno bloccato”.
SU ROBINHO: “Ha cominciato a Cesena perché era arrivato all’ultimo giorno del mercato di agosto del 2010, ha fatto 100 con la Sampdoria, una media di 40 partite a stagione, è tantissimo. Robi ha dato il suo contributo alla causa rossonera, è sereno, sorridente, il problema si è risolto, lui non voleva andar via dal Milan, voleva tornare a casa, e dopo tanti anni è anche normale. Non avendo trovato un accordo col Santos ha deciso di rimanere, ha rifiutato altre offerte di squadre brasiliane. Il sorriso di Robinho ricorda quello di Cafù? Si, anche quello di Kakà (ride). I brasiliani hanno una gioia di vivere tutta particolare”.
This post was last modified on 20 Gennaio 2013 - 09:32