Il giocatore ghanese continua: “Adesso ho due mesi per prepararmi. Dirò quello che penso io sull’argomento, ovvero che siamo tutti uguali e che quanto è successo a Busto Arsizio è stata una brutta cosa. Ma quello è il passato, ora guardo al futuro, mi interessa solo che si fermi il razzismo“. Il centrocampista si mostra sorpreso, non pensava di aver dato un così forte segnale: “Sono emozionato perché non pensavo di aver dato un segnale così grande. In quel momento ero arrabbiato e un po’ stressato, poi però ho visto quanta gente la pensava come me, e questo mi ha reso contento“.
Boateng ha, naturalmente, il pieno supporto della società: “Il Milan è orgoglioso per questo mio invito all’Onu, la società mi ha detto di andarci senza problemi e di rappresentare anche il club. Mi ha chiamato anche il presidente Berlusconi dopo quanto mi è successo, l’ho ringraziato almeno dieci volte per la sua vicinanza. Anche altri giocatori come Vieira, Rio Ferdinand e Cristiano Ronaldo si sono fatti sentire con me e mi hanno detto che ho fatto bene a fare quello che ho fatto a Busto Arsizio. Questo mi rende contento“. Un’ultima dichiarazione riguardo alla decisione del giudice sportivo di non penalizzare il Milan per aver abbandonato il campo: “Il giudice sportivo non ha penalizzato il Milan per il mio gesto? Secondo me è giusto così perché non bisognava penalizzare la squadra che mi ha mostrato solidarietà del resto anche la Uefa e la Fifa fanno tante cose per combattere il razzismo. Noi giocatori vogliamo giocare a calcio e non andare negli spogliatoi“.
This post was last modified on 17 Gennaio 2013 - 21:56