Balo-Milan, le pubblicazioni del matrimonio erano su SpazioMilan.it da metà dicembre. E ora Silvio addenterà la “mela marcia”

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P. Di Rienzo – Caporedattore SpazioMilan.it

Onore a SpazioMilan.it. No, non è un’autocelebrazione di tanti giorni passati ad ascoltare rumors da trasformare in notizie. E’ il giusto riconoscimento a Cristiano Ruiu e, prima ancora, al direttore Christian Pradelli che da un mese e mezzo sostenevano e documentavano, spesso in esclusiva, il lavoro che il Milan stava facendo alle calcagne del Manchester City per portare Mario Balotelli in rossonero. Ieri è arrivata la conferma che non si era lì ad alimentare sogni, ultima cosa di cui i tifosi milanisti avevano bisogno. E’ la ragione di un lavoro. E quasi sempre sono le ragioni di una Cassazione inappellabile. Il resto sono chiacchiere.

E così Adriano Galliani ce l’ha fatta ancora una volta. Ha lavorato d’astuzia, approfittando della rottura dei rapporti tra Roberto Mancini e il suo ex pupillo, è intervenuto al momento giusto e ha portato a casa il risultato. Balotelli ha tutti i requisti per far parte del progetto del nuovo Milan: giovane, talentuoso, pronto a fare un’accoppiata vincente con Stephan El Shaarawy. In rossonero, ma anche in azzurro. Visto che a giugno arriveranno le prove generale del Mondiale con la Conferations Cup. Ma restiamo al presente.

SuperMario avrà il compito di dare un’accelerata alla rincorsa rossonera verso la zona Champions. Una spinta importante, si spera decisiva in via Turati, per riagguantare posizioni nobili in Europa. Che poi si traducono anche in denaro sonante. Aspetto, quest’ultimo, da non dimenticare.

Come non va dimenticata l’onda emotiva vissuta nelle ultime settimane. E i riflettori saranno tutti puntati sui primi colloqui tra Silvio Berlusconi e il “dipendente” Mario Balotelli, solo venti giorni fa ribattezzato “mela marcia“. Il Cavaliere, però, ci ha abituati a colpi di scena, smentite e quant’altro. Col suo sorriso, forte qualcuno dice di un tesoretto di 400mila voti incassati proprio con quest’operazione di mercato, saprà cancellare anche quella scivolata probabilmente studiata a tavolino nel dettaglio.

Infine, aveva proprio ragione Giuseppe Sapienza, responsabile della Comunicazione del Milan, quando lo scorso maggio conversando con due decani di razza del giornalismo rossonero (Furio Fedele e Franco Ordine) assicurò: “Vedrete come abbasseremo l’età media della squadra“. Erano i giorni degli addii di Van Bommel, Inzaghi, Seedorf, Nesta, Zambrotta e Gattuso. C’era chi rimproverava il Milan di volersi liberare troppo a cuor leggere di gente che aveva scritto la storia. Ma soprattutto c’era scetticismo di fronte alle promesse di un ringiovanimento di qualità. Quella volta Berlusconi e i suoi delegati non raccontavano bugie. Quella volta.

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