Ieri, per la prima volta contemporaneamente insieme dal primo minuto, i baby hanno steccato non riuscendo a graffiare come invece avevano fatto con al loro fianco qualcuno di più esperto. “A Bojan per rendere al meglio serve una prima punto alla quale girare intorno” così Allegri a fine gara rimpiange la squalifica di Pazzini e lascia implicitamente intendere che con l’ex Inter a fare il lavoro sporco davanti, forse anche la gara dello spagnolo avrebbe avuto più acuti. Un po’ a sorpresa infatti il più prorompente Niang ha giocato sulla corsia di destra, con il piccolo classe ’90 al centro. Spaesato, il francese nei primi minuti ha dato prova di non avere le misure giuste per lanciare da quella posizione, con il passare del tempo però, in particolare nella ripresa, le cose per lui sono nettamente migliorate tanto da guadagnarsi pacche sulla spalla e incitamenti dalla panchina. Certo, il carattere resta ancora “alla Balotelli” con quella gomitata rifilata a Costa che poteva costare davvero cara, però ora del giocatore del City di intravede anche il talento.
Chi invece ha deluso più di tutti è la star del momento. Proprio lui, quello Stephan El Shaarawy che fin ora ha tenuto in piedi da solo un’intera squadra. Chiuso da De Silvestri il Faraone si è riscoperto piccolo, ma anche e soprattutto, stanco, e visti i 120 minuti a tutta birra giocati in Coppa Italia contro la Juventus sommati alle restanti prove, una girata a vuoto si può anche capire.
Insomma, se fossero dei ragazzi “normali” uno verrebbe rimandato a settembre con bel punto di domanda sul comportamento, l’altro avrebbe sbagliato un esame dopo una serie incredibile di 30 e l’ultimo avrebbe steccato una buona opportunità sul lavoro. Nella vita però Niang, El Shaarawy e Bojan hanno scelto di fare i calciatori, questo quindi resta solo l’inizio di un lungo percorso che ci auguriamo possano continuare insieme in rossonero.
This post was last modified on 16 Dicembre 2014 - 16:43