Durante la partita contro l’Atalanta a distinguersi fu proprio Boateng che dominò letteralmente il centrocampo, fungendo sia da ottimo filtro per la difesa che da ispirato trequartista per le punte. A supporto del ghanese giocarono Antonio Nocerino, Mark Van Bommel e Urby Emanuelson. Quest’anno gli interpreti del centrocampo sono cambiati ma è soprattutto Boateng ad essere cambiato. Poco incisivo, apatico, senza idee e forse fuori ruolo. Falso nove o falso dieci? In sostanza poco o niente: 17 presenze e una sola rete. Complici gli infortuni, complice la posizione sbagliata in campo, complici i nuovi compagni di reparto, il centrocampista sembra essere la brutta copia del campione che ci eravamo abituati a veder vestire la maglia rossonera. Tornerà il vero Prince nella prossima partita?
Non solo Kevin Prince Boateng è cambiato, ma lo sono anche tutte le varie dinamiche. Se un anno fa la vittoria della sfida contro l’Atalanta significava la vetta della classifica, quest’anno serve solo a confermare che il Milan è in salute e può avere le carte in regola per ambire al terzo posto e quindi prendere parte alla prossimaChampions League. Dopo l’amara sconfitta che chiuse il 2012, contro la Roma per 4-2, un pareggio a reti inviolate contro la Sampdoria e due vittorie contro Siena e Bologna, entrambe per 2-1. Il Milan ha inanellato una piccola striscia di risultati utili consecutivi che ha permesso ai rossoneri di guadagnare qualche punto per la scalata alle posizioni che contano sulle dirette avversare. I piani per il 2013 sono forzatamente diversi. Quest’anno Atalanta–Milan cosa significherà?
This post was last modified on 26 Gennaio 2013 - 11:00