Arrivederci Pato, croce e delizia di un Milan che non dimenticherà la lezione

A. Sironi – Caporedattore SpazioMilan.it

Avremmo potuto essere un gol in una finale di Champions. Avremmo potuto essere un pallone d’oro festeggiato come un trofeo di squadra. La velocità e la freddezza, la gioventù e la semplicità. Erano le premesse del primo Pato, un predestinato, uno di quei giocatori designati per fare la storia del calcio. Troppo bravo, troppo forte, talmente bravo, talmente forte, talmente pregiato da essere puro e, di conseguenza, fragile.

Come un cristallo. E il ragazzino brasiliano arrivato 17enne a Milanello si é sempre dimostrato così. Inizialmente fragile perché molto più piccolo rispetto alla realtà in cui era stato sballottato, poi fragile sotto i colpi delle pressione di un sogno che non si ferma mai, che ti vuole sempre protagonista in primo piano. Per il Mondiale, per la carriera: quanta paura di rimanere tagliato fuori. Quanti dubbi e incertezze su quel fisico sempre pronto a tradire.

Deve ritrovare se stesso l’ex numero 9 rossonero. Per farlo riparte del Brasile, quella terra che forse troppo presto aveva lasciato 6 stagioni fa. Ma è solo un classe ’89 il ragazzo di Porto Alegre e di carriera bruciata é ancora incredibilmente presto per parlarne. In questi anni ci sono stati troppi stop, momenti di buio nei quali perdere la via giusta é stato facile come un gol a porta vuota. Restano però anche i tanti momenti belli, quelli pieni di luce accecante: dall’esordio col Napoli, ai 14 fondamentali gol per lo scudetto fino all’ultima perla quella del Camp Nou contro Messi e compagni.

Ma il Milan la sua storia non la può è non la vuole dimenticare. Perché dagli errori si impara sempre e la nuova “scoperta” è che il talento lo si deve lasciare crescere con poca palestra e tanto pallone. Superflui anche tatticismi che spesso imbrigliano e confondono chi fa dell’istinto l’arma migliore. I brasiliani sono così, prendere o lasciare. In via Turati hanno preso, ieri lasciato ma non è detto sia per sempre.

Quel 40% di cartellino nelle mani del giocatore suona strano a molti. Comproprietà mascherata? Tacita promessa? Tutela in vista della nuova e definitiva esplosione? La sensazione é che un occhio dalle parti del Timao lo butteranno in tanti rossoneri. Si parla già di cifre: 15 milioni, gli stessi incassati per la cessione. To be continued…

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