In questi mesi però le cose sono cambiate radicalmente. Protetto all’infinito da Galliani il tecnico italiano non gode della stessa fiducia presidenziale. “Se confermerò Allegri a fine stagione? No comment”. Il Berlusconi pensiero inizia quindi a farsi strada proprio come era successo con il buon Carletto e con il mai amato Leonardo. I nomi dei successeri si fanno praticamente da settembre: dal sogno Guardiola alla suggestione Van Basten. La cosa certa, salvo una clamorosa qualificazione in Champions grazie al raggiungimento del 3 posto, sembra una e una soltanto: non sarà Max a guidare il Milan versione 2013-14.
Un addio lungo un’intera stagione che potrebbe però creare non pochi problemi. Le parole di rottura del Cavaliere rischiano infatti di minare la fiducia che il gruppo ha comunque sempre dimostrato al proprio tecnico. Lascia qualche dubbio allora la tempistica: perché annunciare qualcosa che avverrà soltanto a maggio dando man forte al continuo vociare sui possibili sostituti? Basta pochissimo, lo abbiamo già visto, per destabilizzare l’ambiente rossonero. Il Milan e un maestro della comunicazione come il suo proprietario avrebbero potuto, anzi dovuto, valutare meglio gli effetti che alla lunga queste parole potrebbero avere. Ormai però il danno è fatto e il soldato Max può salvarsi solo con un mezzo miracolo, o forse nemmeno quello.
This post was last modified on 11 Gennaio 2013 - 12:57