Alla grande sfida con il Barcellona, valida per gli ottavi di finale di Champions League, manca meno di un mese. E Kevin Prince Boateng già sente la pressione dell’incontro. Ai microfoni di UEFA.com, appare carico e determinato: “Penso che ogni calciatore abbia le proprie qualità e in alcune situazioni il talento emerga“. E’ questo il preambolo posto da Kevin nel corso della sua intervista.
La seconda domanda del colloquio riguarda il suo momento preferito. E il Boa non ha dubbi: l’eurogol realizzato contro il Barcellona, in occasione della gara di ritorno della fase a gironi dello scorso anno. E a chiedergli spiegazioni inerenti il suo capolavoro, ecco la sua risposta: “Sono cose che penso non si possano spiegare, è questione di attimi. Non ho studiato prima come riuscire a farlo. E’ successo tutto in un secondo: ho provato a superare Abidal, a calciare con forza la palla, fortunatamente, è uscito un gran tiro“. Una riflessione sulla sua carriera e sui suoi inizi: “Ho sempre giocato a calcio, è quello che mi piace. Ho sempre amato calciare il pallone. Tornando indietro, avevo cinque o sei anni quando ho iniziato a giocare. A sette anni sono andato a giocare nell’Herta Berlino, ogni volta che ci ripenso, vedo solo il calcio nella mia mente. Siamo solo io e il pallone“.
Infine, a suo modo di vedere, ecco la causa della sua grande motivazione: “Tante persone mi ammirano, penso che anche i bambini più piccoli di Berlino mi guardino. La mia missione è mostrare loro che sia possibile arrivare dalla mia zona e realizzare i propri sogni“.