Abate, Antonini e il curioso caso del D’Amico ubiquo

AntoniniLa Russia chiama Abate ed Antonini e Andrea D’Amico, procuratore di entrambi, si “confonde”. Si può dire che le fasce difensive del Milan, ma forse ancora non per molto, siano in mano al noto procuratore FIFA.

L’interesse dello Zenit e dello Spartak Mosca per i due canterani rossoneri è reale e concreto, più insistito ed affascinante quello per Abate, meno spettacolare per Antonini. Galliani ha sentito le proposte dei due club e affidato nelle mani di Berlusconi la decisione finale: mentre per Antonini la risposta non è ancora arrivata, per Abate c’è stato un importante attestato di fiducia da parte del Presidente del Milan. Ma ancora non era arrivato Zaccardo. E chissà se in Russia D’Amico è davvero arrivato…

Un giallo curioso, fatto di dichiarazioni e smentite. Prima le voci della sua presenza in Russia per (ri)trattare la cessione di Abate con lo Zenit di Spalletti, poi il contrordine e la smentita, ma alla stampa russa (“Sono a Verona”), e infine l’intervista a Radio Kiss Kiss dove lascia intendere che in Russia c’è stato per davvero, dichiarando che “Abate difficilmente si sposterà dal Milan e che Antonini non piace solo allo Spartak Mosca”. La verità, come si dice in questi casi, sta nel mezzo. E con questo non vuol dire che D’Amico è partito per la Russia e si è fermato in Ucraina…

E’ evidente però che se ci si mettono anche i procuratori a lanciare “bombe” e confondere le idee, il mercato più che diventare pazzo esplode per davvero. Fidiamoci, anche se è difficile, di D’Amico che dice di essere/non essere stato in Russia, ma le cessioni di Abate ed Antonini sono possibili, come le trattative.

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