Vecchi (conosciuti) errori, nuova (immeritata) sconfitta

Ultimo turno dei gironi di Champions amaro per il nostro Diavolo, costretto ad arrendersi in casa per 0-1 contro lo Zenit di Luciano Spalletti. Punteggio beffardo quello che il campo decreta per i nostri ragazzi, più volte vicini al goal. Un pareggio, dunque, lo avremmo proprio meritato: per l’impegno corale, per la voglia di arrivarci, per il coraggio.

Fermarsi qui sarebbe però sbagliato per altri motivi: questa sconfitta di misura, infatti, sembra aver riportato a galla tanti fantasmi del passato, tanti problemi che con le ultime tre belle vittorie speravamo fossero quanto meno alleviati. Prendi l’attacco orfano per 80 minuti di Stephan El Shaarawy: volenteroso, certo, ma troppo poco incisivo per metter in difficoltà non certo la difesa migliore d’Europa. Bojan in serata no dopo un avvio promettente, Pazzini sempre più sfiduciato e fuori dal gioco, Robinho schiavo dei suoi dribbling: il quadro è pronto, purtroppo.

Per quanto riguarda il resto, la rete di Danny a fine primo tempo è figlia di un errore di copertura di Acerbi, partito in ritardo. Demonizzarlo in questa serata, però, sarebbe sbagliato: goal a parte l’ex Chievo non sbaglia nulla e anzi riesce a chiudere e proporsi con continuità anche in fase offensiva. Ennesima delusione da Flamini e Mesbah, ormai corpi estranei, e dai terzini, incapaci di proporre qualche cross davvero appetitoso. Tanto, tanto da rivedere, insomma.

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