Un gennaio che si preannuncia così fervente a livello di mercato in casa Milan, soprattutto dopo l’estate più brutta che l’era Berlusconi ricordi, permette di pianificare un avvenire, forse, meno buio. Avvenire che giovedì sera, nel frigorifero di San Siro, ha avuto senza dubbio il nome di M’Baye Niang. Il francese ex Caen, ancora minorenne, tanto bravo con la palla quanto acerbo con le parole (ne sa qualcosa Traoré) ha offerto finalmente i primi segnali importanti della sua militanza in rossonero. Per la gioia di Adriano Galliani, ma anche del procuratore Oscar Damiani che può scendere un pochino dalla graticola degli ultimi mesi. Sintomatica la battuta di Giuseppe Sapienza, capo ufficio stampa di Via Turati che, sempre giovedì, alla domanda dei giornalisti che volevano intervistare il 17enne di Meulan, ha risposto ironicamente: “M’Baye ha già preso l’abbraccio della curva, ora prenderà quello del garage“. Meglio non fomentare, meglio non inondarlo di riflettori.
Ma a proposito di giovani, nuovo mood del Diavolo volente o nolente, già lunedì dalle colonne di SpazioMilan.it annunciai l’interesse per il talentino pescarese Vladimir Weiss. Slovacco, classe 1989, ha tenuto a galla la squadra di Bergodi anche domenica scorsa risultando fondamentale nella vittoria contro il Genoa. A metà ottobre, per la prima volta, riportammo qualche rumors in orbita rossonera, ma ad oggi la situazione parrebbe in stato molto più avanzato. Contratto solo annuale per lui, al momento, con un opzione per il prolungamento, anche se ricordiamo che il giovane Weiss, attivissimo su Twitter e Instagram, ha già indossato maglie piuttosto pesanti come quelle del Manchester City, del Bolton, dei Glasgow Rangers (ai quali ancora oggi è molto legato) e dell’Espanyol. Già nel giro della sua Nazionale, farebbe molto comodo al redivivo 4-3-1-2 di Allegri e ben s’integrerebbe nel Milan dei “piccoletti”. Dulcis in fundo, domenica c’è Milan-Pescara. A fagiolo, no?
Chi invece continua a non convincere è Bojan Krkic. Massimiliano Allegri gli ha offerto due maglie da titolare in due occasioni ravvicinate: nella gara di Champions contro lo Zenit di San Pietroburgo e in quella di Coppa Italia contro la Reggina. Due gare molto simili per l’ex Barça. Due gare in cui non è più sembrato lo stesso giocatore brillante di qualche settimana fa, mostrando una certa, preoccupante involuzione. Molto probabilmente la consapevolezza di non essere più titolare nelle occasioni che contano in questo Milan, che sta iniziando a fare risultati importanti e positivi, gli toglie la giusta tranquillità e lucidità. Molto probabilmente vuol mettersi in mostra e cerca di strafare, col risultato di non scegliere mai la strada più semplice e di sbagliare tanto, troppo. Molto probabilmente non vuole perdere un’altra occasione per dimostrare che il giocatore ammirato nei primi anni della sua giovane, ma già longeva carriera c’è e non è svanito nel nulla. Resta da capire se il Milan potrà prendersi il lusso di aspettarlo.
(Christian Pradelli, per IlSussidiario.net)