È ancora un Milan convincente, pur avendo sofferto abbastanza per parte del secondo tempo, quello che batte il Pescara a San Siro, consolida il settimo posto e si avvicina al sesto, in conseguenza della sconfitta della Roma a Verona.
Un successo figlio, ancora una volta, di una fase offensiva di prim’ordine. Dopo i quattro gol di Torino e i tre in Coppa Italia contro la Reggina, un altro poker dimostra, pur non essendo quelle citate squadre di prima fascia, che la manovra di attacco dei rossoneri funziona alla perfezione. Certo, si parlerà delle due autoreti del Pescara, ma è ovvio che gli autogol possono nascere soltanto se produci in fase offensiva. Lo dimostrano le 32 realizzazioni in Campionato, che potevano essere molte di più se non vi fosse stato quell’inizio di stagione così stentato, soprattutto a San Siro. Leader di questo reparto è certamente l’inarrestabile El Shaarawy, giunto al quattordicesimo centro senza andare mai una volta sul dischetto. Ma anche Pazzini, Robinho e, per quanto riguarda il centrocampo, il ritrovato Nocerino sembrano essere in gran forma. IN RIALZO.
Tutt’altro bisogna dire, invece, della fase difensiva, evidenziando che quest’ultimo termine non coincide affatto con il “reparto difesa”. I venti minuti concessi nel secondo tempo al Pescara sono inconcepibili per una squadra che vuole puntare ai primissimi posti della classifica. Non si può soffrire in quel modo contro una formazione che, con tutto il rispetto, è tra le più modeste del campionato, soprattutto in zona gol, visto che si tratta dell’attacco meno prolifico del torneo. Invece i rossoneri sono stati in grado di concedere un gol, l’ennesimo, tra l’altro, da calcio da fermo, e un palo, senza contare alcune altre pericolose azioni. Come ha evidenziato lo stesso Allegri, “il Pescara nel secondo tempo dava sempre la sensazione di poter far gol. Vanno messe ancora a posto alcune cose per fare il salto di qualità per rimanere attaccati alle prime sei. Dopo il 2-0, una squadra deve tenere meglio la palla e addormentare la partita, dobbiamo lavorare e crescere su quello. Non puoi concedere a una squadra di poter pareggiare in quella maniera per il tiro sul palo. Sono cose che dobbiamo migliorare per diventare una grande squadra”. Analisi perfetta. Adesso bisogna solo trasformare in fatti le parole. IN RIBASSO.
Certamente a soffrire di più non è tanto la difesa, quanto la mancata copertura da parte del centrocampo. L’infortunio di De Jong è, in tal senso, una vera e propria tegola, alla quale si può mettere riparo solo intervenendo sul mercato. Un mercato che in questi giorni ha fatto parlare di sé soprattutto per il caso Robinho. La situazione è molto incerta, lo stesso Allegri ha detto di non sapere se rimarrà. Tutta questa confusione non fa certamente bene né al giocatore, né al resto dello spogliatoio. Senza contare che anche per quando riguarda il mercato in entrata non si hanno le idee molto chiare. Si fanno tanti nomi, ma nessuno sembra essere sulla via dell’arrivo. La società non deve assolutamente commettere gli errori di questa estate. Bisogna dare decisione alle manovre di mercato, altrimenti si rischia un’altra sessione “a vuoto”. IN RIBASSO.