Pochi dubbi: la sorpresa rossonera del 2012 è italo-egiziana e ha la cresta. Stephan El Shaarawy in 12 mesi ne ha fatta di strada e da promessa è riuscito a compiere la metamorfosi più bella, quella verso la maturazione. Il suo anno è divisibile in due parti eque e in armonia con le aspettative che il Milan aveva riposto in lui.
La prima gioia annuale arriva il 18 gennaio ed è un’autentica perla. Eleganza e potenza, c’è tutto il repertorio del baby fenomeno ammirato a Padova nella marcatura che spezza la monotonia di un Milan-Novara di Coppa Italia. Nel marzo, all’Emirates stadium c’è anche l’esordio in Champions. Partita difficile e con pochi lampi, al ragazzo tremavano un po’ le gambe si dice a fine gara. Va meglio in campionato dove spesso, buttato nella mischia negli ultimi minuti, dimostra di avere il piede sempre caldo. A maggio il bilancio per lui sarà comunque positivo: 28 presenze, 4 gol e il riscatto dell’intero cartellino dal Genoa.
L’estate più pazza dell’intera storia rossonera culmina con la cessione del duo Thiago Silva-Zlatan Ibrahimovic. Proprio la partenza dello svedese apre le porte al più giovane di casa Milan. La nuova poltica societaria parla infatti di under 21 e chi meglio di Stephan per promuoverla? Le interviste di quei mesi parlano di un’incoronazione vera e propria, fattta, a turno, un po’ da tutti: dai compagni ad Allegri.
Pronti via però il classe ’92 delude e il dubbio che le responsabilità messe sulle sue giovani spalle siano troppo inizia a farsi strada. Ma Basta poco per invertire la rotta ed ingranare la marcia giusta: è il 23 settembre e il gol contro l’Udinese, inutile ai fini del risultato, sarà soltanto il primo di quella lunga serie che ad oggi lo ha portato ad essere il capocannoniere della serie A.
Ciliegina su una torta già bella gustosa le sue parole d’amore: “Tifo Milan fin da quando ero bambino e quindi sarebbe una bella cosa diventare una bandiera. Spero che la società, di fronte ad una grandissima offerta, abbia la forza per trattenermi“. I tifosi, con lui, possono continuare a sognare. Questo è solo l’inizio.