Più che un sogno, sta diventando una forte tentazione. Quella di portare a casa un nome altisonante nel mercato di gennaio per far leva sull’umore di qualche tifoso-elettore rossonero. Silvio Berlusconi potrebbe giocarsi anche la “carta milanista” nella rincorsa elettorale che da due giorni ha una scadenza precisa, quella del 24 febbraio. Due mesi esatti durante i quali il Cavaliere proverà a risalire la china contro tutto e contro tutti. E così scaldare gli animi della Sud (e non solo) con un Mario Balotelli o un Didier Drogba riserverebbe anche qualche chance in più per le sorti di una partita che si preannuncia molto dura per Sua Emittenza. Portare a Milanello un top-player ha i suoi pro, ma anche i suoi contro, soprattutto se la linea professata negli ultimi sei mesi dalla società è quella del rigore nei conti economici (Balotelli e Drogba richiederebbero deroghe), dei giovani (Drogba è fuori target) e della serenità interna al gruppo (Balotelli è una mina vagante).
E così, se Berlusconi dovesse davvero abdicare più all’utilità sportiva che a quella politica, si comincerebbe a guardare con maggiore obiettività alle reali necessità della squadra. Insomma, un profit-player, “più utile che divertente“, parafrasando al contrario una famosa stoccata dell’Avvocato Gianni Agnelli quando parlò di Zinedine Zidane.
Rinviato a giugno ogni discorso sul portiere, alla rosa di Massimiliano Allegri manca un difensore centrale in grado di garantire sicurezza al reparto e meno patemi d’animo ogni volta che l’area viene sorvolata da una palla inattiva. La pista che porta al romeno Vlad Chiriches è, al momento, la più accreditata. Servirà poi capire come sostituire Nigel De Jong. E qui la soluzione low-cost potrebbe essere rappresentata dal ritorno temporaneo di Mark Van Bommel, come anticipato giovedì scorso da SpazioMilan.it. L’olandese rientrerebbe volentieri in rossonero per i prossimi sei mesi e se il mercato non dovesse offrire alternative economicamente e anagraficamente più interessanti l’affare potrebbe andare in porto in tempi molto rapidi. Arriviamo all’attacco, che perderà quasi certamente sia Robinho, sia Pato. Sarebbe sufficiente sostituirne anche solo uno, lavorando parallelamente sulla maturazione di Niang. Per limitarci al “mercato interno”, occhio agli scontenti di casa Juve come Alessandro Matri e Fabio Quagliarella, soprattutto se a Torino dovesse approdare nuova concorrenza. Sulla sponda romanista, invece, c’è Mattia Destro che scalpita. E l’ex Siena era già finito nel mirino di Galliani la scorsa estate. Un nome giovane, non troppo oneroso e, soprattutto, senza pretese.
La scoppola di Roma ha sollevato un po’ di polvere che ci eravamo semplicemente dimenticati sotto il tappeto, complici le quattro vittorie consecutive. Mi riferisco all’impalpabilità di Kevin Prince Boateng e alla precarietà della difesa. Sul primo tema la speranza è l’ultima a morire. Se a Pato abbiamo concesso quasi due anni di congedo, al Boa potremmo erogare ancora qualche bonus. Sulla retroguardia, invece, gli interventi non sono più procrastinabili. Al punto da permetterci qui di provocare il nostro Presidente, ricordando l’apertura scelta dal direttore del Sole24Ore, Roberto Napoletano, il 10 novembre dello scorso anno, nel bel mezzo del passaggio di consegne con Mario Monti: “Fate presto”. Chissà che rievocare al Cavaliere quello che da ieri mattina è ufficialmente un suo rivale in politica, non possa far bene al nostro Milan prima ancora che al Pdl.
Non mi resta che augurarvi un sereno Natale, Rossoneri!
Twitter: @Chrisbad87