Come l’anno scorso. Un’inzio di stagione costellato da infortuni e qualche incoragginate prestazione avevano fatto distorcere l’attenzione da un dato di fatto inequivocabile: Robinho non vede mai la porta. Il primo gol in campionato nella scorsa giornata (su rigore) aveva fatto brillare gli occhi a tutti i tifosi rossoneri, pronti a riabbracciare Robinho a suon di samba. Ma il lupo perde il pelo ma non il vizio: un anno dopo, siamo ancora qui a commentare gli stessi errori.
Catania-Milan, ultimi concitati minuti di una partita tiratissima che il Milan sta gestendo per 2-1: la squadra di Maran è tutta inevitabilmente sbilanciata in avanti alla ricerca del pari, al Milan fioccano occasioni per chiudere la partita a raffica. Contropiede: Robinho serve palla sul versante di destra per Nocerino che riappoggia dietro sui piedi del brasiliano che contolla e da due passi, clamorosamente, spara alto. Due minuti più tardi la solfa non cambia: Nocerino crea il panico in area rosso-blù, Robinho grazie ad un rimpallo sbuca davanti ad Andujar che si vede calciare addosso il gol che avrebbe sigillato il risultato. Menomale che El Shaarawy nel finale fa tirare un sospiro di sollievo.
Buono il rientro a Napoli, con l’assist vincente per il Faraone al momento del pareggio; ottima prestazione con la Juventus siglando il gol decisivo; male, malissimo a Catania dove sbaglia l’impossibile e si rende poco disponibile per la squadra. La corsa come gli anni passati è tanta, la volontà anche: ma per un attaccante non basta. Servono i gol, già a partire dal prossimo match contro il Torino.
UPDATE: Intercettato all’arrivo a Linate dopo Catania-Milan, il brasiliano ha parlato del suo futuro rimettendolo nelle mani di Dio: “Il mio futuro? Solo Dio lo sa”. Per quanto riguarda il presente invece: “Siamo felici. Stiamo migliorando anche se c’è ancora tanto da fare. Berlusconi? Lui è sempre con noi e siamo felici. Lo scudetto? Finchè c’è l’oppurtunità dobbiamo fare tutto per provare a vincere lo scudetto”.
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