Eccezion fatta per il gol di Burdisso, causato dalla classica disattenzione proveniente da calcio piazzato, le marcature della Roma sono derivate da una linea mediana rossonera a dir poco trasparente. Gli incontristi, invece di aspettare bassi l’avanzata dei padroni di casa e aggredire in prossimità della propria trequarti, hanno continuato ad alzarsi e a provare ad attaccare. Errore. Così facendo, i capitolini hanno fatto quanto volessero, superando i nostri mediani negli uno contro uno e negli spazi stretti e attuando al meglio un gioco fatto di sovrapposizioni e inserimenti. Poco hanno potuto i nostri difensori, additati dal tifoso medio come gli artefici del tracollo, dal momento che non sono stati per nulla protetti dal centrocampo. E’ stata questa la chiave dell’incontro. Ambrosini, Nocerino e Montolivo non hanno dato il minimo apporto alla retroguardia, hanno vagato per il terreno di gioco alla ricerca dell’azione personale e della giocata a effetto che non è nelle loro corde e non hanno badato alla sostanza e ai tatticismi.
E sì che, contro la temibile Juventus, i nostri avevano avuto la meglio proprio per via di un atteggiamento tattico perfetto mostrato dai centrocampisti… Come mai, ieri sera, non è stato ripetuto lo stesso tipo di partita? Strano che Allegri, dal momento che tutti gli allenatori italiani sanno come fare traballare i dogmi di Zeman, abbia istruito la squadra in maniera diversa rispetto alla sfida andata in scena il 25 novembre. Più probabile che la squadra, mediani in primis, abbia sottovalutato la situazione e sia scesa in campo senza cognizione di causa. Non ci resta allora che imparare dagli errori. La situazione non è ancora compromessa, bisogna evitare di piangere sul latte versato e rimboccarsi le maniche, la stagione è lunga e una nuova striscia vincente può iniziare. A patto, però, che il centrocampo torni a funzionare…
This post was last modified on 23 Dicembre 2012 - 11:37