Paloschi, una tripletta che fa ben sperare e… una dedica speciale

Una tripletta da urlo, da sogno. Alla Pippo Inzaghi. La carriera e la storia di Alberto Paloschi vive ogni singolo istante nel ricordo del bomber rossonero dal numero 9 sulla spalle. Due vite parallele che anche in una domenica di dicembre viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda: tripletta per uno, tre gol dei suoi ragazzi per l’altro. Tre gol che aumentano il rammarico per un giocatore che, se non avesse avuto tanti infortuni quanti ne ha subiti, adesso avrebbe lui il 9 sulle spalle. Ma con la maglia rossonera.

Il primo contatto tra Paloschi e i colori del Diavolo è avvenuto il 18 febbraio 2008: Milan-Siena, la partita non si sblocca e Ancelotti lancia a San Siro un ragazzino timido e impacciato. 18′ ed ecco servito il gol partita. Poi quattro anni a girovagare per l’Italia, con Parma, Genoa e adesso Chievo come case per poter definitivamente eplodere e ritornare alla base. Perchè il Milan crede tutt’ora nelle potenzialità del ragazzo, tant’è che è sempre stato girato ad altre squadre in prestito senza diritto di riscatto. Anche quest’anno, il Chievo a fine stagione restituirà il bomber al Milan che deciderà cosa farne. Ma le aspettative sono tante.

Il rientro in rossonero a fine anno pare scontato. A 22 anni Paloschi è pronto a sudarsi e guadagnarsi il posto in una grande squadra come il Milan. Ma il giocatore non si esalta: “Il nostro obiettivo resta sempre la permenenza in Serie A. Una dedica? Alla mia famiglia che mi è rimasta sempre vicina soprattutto nei momenti difficili”, ha dichiarato nel post partita di Genova. Piedi per terra e testa sulle spalle: ecco il prototipo del nuovo bomber di Allegri.

Twitter: @SBasil_10

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