“Sicuramente a fine febbraio il Milan sarà in un’ottima posizione di classifica”. Lo dice Mister Allegri e viene voglia di crederci. Certo, è il caso più che mai di andarci coi piedi di piombo, ma l’ottimismo in casa Milan ha ragione di esistere anche e soprattutto perché il terzo successo consecutivo in campionato ha spostato i riflettori sul ritrovato concetto di squadra.
El Shaarawy rimane l’icona della stagione rossonera, ma all’Olimpico di Torino il Milan non ha vinto solo grazie alle gesta di un solista – il Faraone appunto – come successo in diverse occasioni prima d’ora. Il Diavolo ha trionfato come squadra, con lo zampino – ben evidente – del suo giovane ’92, ma anche col resto della squadra che finalmente dimostra di essersi ritrovata. Dopo una prima parte di stagione anomala riecco le epifanie di Nocerino, in gol seppur colpevole sul vantaggio di Santana, Robinho e ancora Pazzini, che fa a sportellate per mettere in porta il suo sesto gol in campionato.
Finalmente il Diavolo fa leva sul collettivo e non più solo sui singoli. Grazie a questo vince gare in rimonta come a Torino e a Catania o come ancora prima a Napoli, quando finì 2-2. L’exploit di un campione promesso ha portato salute a un gruppo che ora è più forte, ha nuovi stimoli, si è liberata del blocco mentale d’inferiorità e crede fermamente di potersi togliere qualche soddisfazione da qui ai prossimi mesi, sperando che magari a gennaio possa trovare qualche rinforzo sotto l’albero.
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