Tra i flutti del mercato, tuffiamoci nella realtá del sistema calcio italiano e scattiamo una fotografia. Lo scatto del Milan è in bianco e nero, quello della Juventus a colori. Paradossale, ma le cose stanno così.Sviluppiamo e osserviamo da vicino la foto del club rossonero. Questo è quanto vediamo: la squadra è settima in classifica, a 8 punti di distanza dalla Fiorentina meritatamente al terzo posto. La politica dei giovani e dello svecchiamento generale è ben avviata e proseguirá; ci sono giovanissimi come lo stesso Niang che avranno sempre più spazio nella seconda parte di stagione. Tutto molto bene, ma per quanto si programmi il futuro, questo sará sempre deficitario, meno roseo rispetto a quello juventino.
La societá bianconera si è mossa con lungimiranza e pianificazione eccellenti rispetto a tutta la categoria di serie A. Uno stadio di proprietá da invidia con conseguenti e progressivi aumenti di fatturato, l’edificazione e lo sfruttamento dell’area circostante allo Stadium sono solo i prossimi passi verso un futuro inavvicinabile agli altri club italiani. Includiamoci l’aumento dei ricavi che porterà ad alzare inevitabilmente l’asticella sul mercato: la Juve potrá permettersi top players sul mercato che le altre guarderanno col binocolo.
Il club di via Turati deve tenere bene in considerazione un aspetto, se vorrá tornare davvero sul tetto d’Europa: la crescita, la progettazione, l’organizzazione devono essere implementate a 360′. Un top club senza uno stadio di proprietá e che sia legato in modo quasi vitale ai ricavi provenienti dai diritti televisivi, non sará mai capace di stare al vertice della competizione in pianta stabile, italiana o europea che sia. Tra i vari nomi di mercato, tra i Balotelli e gli Strootman, c’è uno spazio bianco che necessita di essere colorato, al più presto. Lo sviluppo passa da qui ed è ora che un club così prestigioso decida di muovere i primi passi verso il futuro: la Juve sta giá scappando…
Twitter: @riccardo_vetere