Parlando di questo Chievo in cui si trova così bene e che per ora non medita affatto di lasciare (“a meno che non mi caccino…”), Alberto sottolinea come sia riuscito a esprimersi al meglio nel momento in cui è venuta fuori la mano dell’allenatore: “Corini è il classico uomo bresciano. tattico, grande motivatore, capace di entusiasmare con le sole parole. Ricordo ancora il suo primo discorso allo spogliatoio, in cui ci disse che ora, tutti insieme, dovevamo buttare giù quel muro… Per quanto riguarda la società, vuole persone sincere e corrette: questo per me è stato un insegnamento di vita. A livello di ambizione personale, il mio obiettivo personale è riuscir ad arrivare in doppia cifra…”
Il Milan, però, è rimasto nel suo cuore e Paloschi ne parla sempre volentieri: “Normale aver vissuto una partenza difficile, campioni come Thiago Silva e Ibra non si rimpiazzano facilmente. Il Milan giocava molto per Ibra, quando se n’è andato ha dovuto cercare nuovi equilibri: ora li ha trovati e sono certo che arriverà tra le prime tre”. Come non ricordare, infine, la sua passione per Pippo Inzaghi: “Ancora oggi vado su YouTube per rivedermi i suoi goal: è il mio idolo, sin da quando ero bambino. Ora ci sentiamo: lui segue me, ma anche io seguo lui. Sta facendo molto bene con gli Allievi Nazionali del Milan, può diventare un grande allenatore”.
This post was last modified on 20 Dicembre 2012 - 09:00