Succede, però, che oggi lo stesso Biesuz, poco prima di presentarsi in una conferenza stampa per giustificare i disagi sulla rete ferroviaria, viene prelevato dalla Guardia di Finanza e condotto agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta della società Urban Screen, altra società guidata dal manager fino al 2008. Una vicenda per nulla legata a Trenord, ma che ha lasciato alquanto sbigottiti i giornalisti che questa mattina attendevano da Biesuz spiegazioni sui disservizi di Trenord e che, invece, sono stati rispediti a mani vuote nelle redazioni.
Il Milan, secondo Dagospia, avrebbe dovuto passare presto nelle mani di Biesuz che proprio due mesi fa si era detto “contento che si parli di me. E basta. Di questo non so nulla. Sono il convitato di pietra. Anche se penso che sono cose che non avvengono per caso”. Per poi aggiungere: “Non voglio danneggiare nessuno, tanto meno Galliani che ritengo il più grande manager calcistico della storia. Per dare una mano al Milan sono sempre disponibile”. Già, “dare una mano”: una sorta di “consulenza”, ovviamente ben retribuita.
Sarà difficile a questo punto che Silvio Berlusconi, che proprio oggi ha ventilato rinnovamenti importati in chiave politica (“Sarà candidato il 10% dei nostri parlamentari attuali” salvo poi correzione di rotta con successivo comunicato), possa decidere di privarsi di un condottiero storico come Galliani per affidarsi a uomini “nuovi”, ma già sulla bocca di tutti per fatti ancora da accertare. Un rischio. E mai come adesso il Cavaliere ha bisogno di limitare i danni ed evitare inciampate. Nel Pdl (o quel che diventerà) come nel Milan.
This post was last modified on 13 Dicembre 2012 - 13:16