E’ la sua stagione, la sua consacrazione, la sua completa trasformazione in leader. Il 2012 di Riccardo Montolivo è stato un anno da ricordare, tra emozioni sparse qua e là e tante certezze acquisite. Ne ha parlato lui stesso in una lunga intervista ai microfoni di Milan Channel:
“E’ stato un anno pieno di emozioni: i primi mesi sono stati difficili per la situazione complicata che ho vissuto a Firenze, ma per fortuna poi la stagione è finita bene visto ci siamo salvati. Sono stati dei mesi che mi hanno aiutato molto caratterialmente, mi hanno fatto crescere, li ho superati bene e sono stato convocato per gli Europei. È stata una cavalcata fantastica anche se è finita male nel finale. Ho vissuto comunque tante belle emozioni. Poi c’è stato il passaggio al Milan, che ha cambiato la mia carriera. I momenti più belli sono stati la doppietta contro il Novara con la Fiorentina, la finale dell’Europeo e la partita contro la Juventus con la fascia da capitano“.
Tante parole belle per il Milan: “Sono arrivato in una squadra che aveva perso i punti di riferimento e quindi c’era bisogno di tempo per trovare l’equilibrio giusto. Sono contento che siamo riusciti a superare il momento difficile tutti insieme. Mi sono messo fin da subito a disposizione del mister come tutti. Il Milan ha costruito da sempre le sue vittorie con lo spogliatoio. Il comportamento fuori dal campo è molto importante per questa società”.
Ancora, sulla fascia di capitano: “L’ho vissuta come un premio per quello che sto facendo sia dentro che fuori dal campo. È stata una sorpresa inaspettata indossare la fascia in una partita importante come quella contro la Juventus, è stato un grande onore pensando a chi l’ha indossata prima di me. Quando il presidente Berlusconi mi ha dato la fascia negli spogliatoio ero felicissimo, ma anche stupito perché non me l’aspettavo. Per me è una grande soddisfazione fare bene in una delle squadre più importanti d’Europa”.
Una battuta sul suo carattere: “Essere altruista fa parte del mio carattere, penso sempre prima alla squadra che a me. Capita spesso durante una partita di scambiare opinioni con il mister, anche se poi è lui che decide sempre cosa fare”.
Sul gol nel derby: “Ho un grande rammarico per quella rete, sarebbe stato bello segnare il mio primo gol in rossonero contro l’Inter, spero di farlo al ritorno. Le mie due reti in campionato? Contro il Chievo il mio gol più bello nel Milan, ma contro il Palermo quello più importante perché eravamo in un periodo difficile e la mia rete è servita per iniziare la rimonta”.
Un pensiero per De Jong: “E’ un giocatore molto concreto, dà molto alla squadra e allo spogliatoio. Mi dispiace per il suo grave infortunio, anche perché nelle ultime partite stava dando un grande contributo alla squadra”.
Sul mercato: “Fa piacere che la società sia soddisfatta della crescita della squadra, anche se è giusto che una squadra come il Milan sia sempre pronta a sfruttare eventuali opportunità sul mercato”.
Sul match contro il Barcellona: “Sarà una partita emozionante e affascinante, si sfidano due squadre che hanno fatto la storia del calcio europeo. Sulla carta siamo sfavoriti, ma nel calcio non si sa mai. Nella partita casalinga sarà importante fare una grande partita. Essere sfavoriti deve essere uno stimolo per noi per fare bene. Giocare al Camp Nou sarà una grande soddisfazione per me”.
Sugli obiettivi dei rossoneri: “La classifica non è lunga, siamo vicini ai primi posti. Dobbiamo continuare a giocare bene e a vincere solo così possiamo pensare di riuscire ad arrivare nelle prime posizioni”.
Sulla sua posizione in campo: “Penso di poter giocare anche davanti alla difesa, lavorandoci un po’ è un ruolo che posso ricoprire, ma ora gioco da mezz’ala. Io sono sempre a disposizione del mister, quindi sarà lui a decidere dove schierarmi”.