Un anno fa esatto faceva il suo esordio assoluto in Champions League nella trasferta ‘inutile’ di Plzen, ora è diventato quasi a tutti gli effetti un titolarissimo del Milan. Stiamo parlando di Mattia De Sciglio, di professione esterno basso di difesa e di anni 20, un altro nato nel florido anno di grazia 1992. Un po’ per necessità un po’ per proprie qualità, in questa stagione il prodotto della ‘cantera’ rossonera, ha giocato quasi sempre da titolare ed il suo rendimento è sempre andato in crescendo.
Con l’apice assoluto in occasione della gara vinta contro la Juve in cui secondo molti addetti ai lavoratori è stato il migliore in campo, Mattia sta diventando sempre più una certezza. Personalità, diagonali, maturità, facilità di corsa, ripiegamenti quasi sempre puntuali. Basterebbe tutto questo per capire che, parlando di un ragazzo di vent’anni, c’è tanta roba. L’età è dalla sua, le qualità anche, il futuro non può che essere luminoso per il nazionale Under 21. La conferma che anche Allegri sa che ha in casa un giovane che può fare strada è arrivata nella prima parte di stagione quando, il buon Mattia, veniva impiegato a sinistra in presenza del terzino destro titolare, Ignazio Abate.
Qualcuno potrebbe chiedersi se ci sono solo luci e nessuna ombra nelle prestazioni di De Sciglio. E qui una premessa è d’obbligo. De Sciglio è alla sua prima vera stagione in prima squadra, ragion per cui si può capire qualche alto e basso e gli ampi margini di miglioramento. Soprattutto per quel che riguarda la ‘voce’ cross. La cosa positiva, senza ombra di dubbio, è che arrivi spesso in zona, si proponga con una certa qualità e puntualità. Poi a volte è troppo frettoloso, a volte è impreciso ma per tutto c’è un tempo. Il materiale su cui lavorare c’è, la voglia anche, alcuni paragoni con altri interpreti illustrissimi del ruolo sono troppo affrettati, ma ora bisogna solo continuare a dargli fiducia. E Mattia se la merita tutta.