Più che un problema “Allegriano”, quello delle palle inattive sembra un dilemma che risiede nel DNA del Milan. Oramai è conclamato: storicamente sui calci piazzati il Milan soffre. Una spiegazione sembra non esserci, tanto meno una soluzione. In questi anni ci hanno provato Ancelotti prima e Leonardo dopo, ma il problema è sempre lo stesso: ogni volta che in area rossonera arriva un cross, il panico di chi gioca e guarda la partita sale spopositatamente. Allegri sta provando a lavorarci sopra ma i risultati tardano ad arrivare. E sabato all’Olimpico si affronterà una Roma composta da Osvaldo, Tachtsidis e Castan.
L’origine del problema sembra celarsi proprio dietro il metodo adottato da Allegri per difendersi sulle palle inattive: difesa a zona per coprire gli spazi prima che gli uomini. E fu così che il Milan prese otto gol da calci piazzati da inizio stagione (Sampdoria, Bologna, Udinese [2], Parma, Inter, Palermo, Chievo, Catania, Pescara in campionato e Zenit in Champions League) perchè marcare un uomo stando fermo aspettando il pallone che arrivi nella mia zona è più difficile che seguire passo dopo passo il mio marcatore finchè la palla non sia fuori area.
Ultimo in ordine, il gol di domenica di Terlizzi: De Sciglio è in marcatura sul difensore del Pescara fino al momento della battuta del calcio di punizione. Il biancoblù avanza sulla linea dell’area e passa nella zona di Pazzini che, appostato davanti a tutti, si fa sorprendere e concede un colpo di testa facile facile a Terlizzi. Palla in gol e partita riaperta, come la discussione sulle palle inattive del Milan. Tassotti e Allegri dicono di starci lavorando, ma oramai siamo al giro di boa e i problemi sono sempre gli stessi.
La marcatura a zona è un metodo di difendere sulle palle alte moderno, adatto per squadre sempre attente e brave nel sapersi disporre nel miglior modo possibile nel minor tempo possibile. Forse non siamo pronti a una difesa del genere, forse nel processo di maturazione in testa di Allegri siamo più avanti del previsto. Caro mister, almeno questa volta ci ascolti: perchè non tornare alla cara, vecchia, -ma sempre buona-, difesa a uomo?
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