Dall’esplosione di El Shaarawy a Ibra, passando per la famiglia e la vita privata. Intervistato dalla rivista tedesca Die Welt, Kevin Prince Boateng ha tracciato un primo bilancio della sua avventura in Italia: “In Italia la pressione è più alta che altrove. In una squadra come il Milan, un club di questa importanza, devi continuare a vincere e giocare bene, altrimenti vieni subito bersagliato dalle critiche. Il campionato più difficile, invece, è quello inglese: si gioca a ritmi molto elevati ed è sempre difficile, anche quando una grande squadra gioca contro una piccola”.
“Cosa manca al Milan di quest’anno? Un attaccante come Ibrahimovic, -continua il numero 10 rossonero-, grazie al quale giocatori come me e Nocerino avevano più spazi e quindi più possibilità di segnare. Ora è un po’ più difficile, siamo migliorati molto e possiamo fare ancora di più. E abbiamo quasi un nuovo Ibrahimovic: se El Shaarawy continua così sarà sicuramente un Ibrahimovic. La gente sa che in campo a volte sono un po’ pazzo. Le tre cose più importanti oltre al calcio? Mio figlio Jermaine, che viene prima del calcio; la mia fidanzata, con cui sono molto, molto felice; e la salute, senza la quale la carriera di un calciatore può terminare molto presto”.
“Il mio gol più importante? Ce ne sono tre, -conclude Boateng-, quando eravamo sotto di tre reti a Lecce e sono entrato dalla panchina segnando una tripletta. Il pallone? Adesso è a casa, ogni giocatore che segna una tripletta si porta a casa la palla”.
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