Inevitabile partire dalla domanda sul suo pupillo, Stephan El Shaarawy, e sulla sua ormai famosissima cresta: “La cresta di El Shaarawy? Finora non posso dirgli nulla, anche perché sta segnando uno o due gol a partita, quindi ho cambiato atteggiamento. Attorno a lui stiamo costruendo una nuova squadra dopo anni di trionfi. Il Milan è la squadra più titolata del mondo ed io il presidente più vincente, ma l’anno scorso è finito un ciclo: dodici giocatori ci hanno lasciato per limiti di età mentre due campioni ci hanno lasciato per limiti di bilancio, li abbiamo venduti al PSG. Stiamo ricostruendo e stiamo cercando nei migliori 100 giovani del mondo i nostri nuovi campioni del futuro, abbiamo anche un giocatore di 15 anni che è straordinario (Mastour, ndr), coi i piedi riesce a segnare nel cesto della pallacanestro”.
E a chi lo considera un “motivatore“, Berlusconi risponde cosi: “Sto solo cercando di stare il più vicino possibile alla squadra applicando allo sport quello che ho imparato in politica. Il calcio è un po’ una metafora della vita, i calciatori diventando una sorta di eroi per cui devono vincere convincendo nel rispetto dell’avversario“.
This post was last modified on 17 Dicembre 2012 - 12:41