“Uomini prima che calciatori”, una frase che nel calcio vale sempre. Ma per il Milan rappresenta un vero e proprio marchio di fabbrica, come spiegato da Antonella Costa, responsabile organizzativo del Settore Giovanile rossonero, a Forza Milan: “In questi anni abbiamo affrontato una grande sfida, intuendo per tempo la necessità di creare un ambiente che permetta al giovane calciatore di crescere in maniera serena. Abbiamo costruito una rete di rapporti in grado di coinvolgere allo stesso tempo la famiglia, la scuola e la società nell’interesse del ragazzo. Il mondo dei giovani è sempre più difficile, le famiglie sono sempre più bisognose di sostegno e le pressioni che i nostri ragazzi subiscono ogni giorno sono fortissime. Curiamo molto anche la loro sicurezza. Prestiamo attenzione ad ogni dettaglio per garantire sia dal punto di vista fisico che normativo il massimo rispetto della persona”.
Un compito fondamentale, spesso trascurato, con pregi e difetti: “Prestiamo molta attenzione alla conoscenza delle altre culture – precisa Costa -. Nelle nostre squadre sono presenti molti bambini che provengono da paesi e culture diverse. Possiamo trasmettere ai nostri ragazzi il rispetto degli altri solo se impariamo a conoscere la diversità. Vedere i ragazzi che escono dal settore giovanile con buone aspettativa professionali grazie al percorso tecnico svolto e alla buona preparazione scolastica mi rende orgogliosa: noi lavoriamo affinché il percordo di crescita dei ragazzi con le loro famiglie avvenga in maniera armoniosa “.
Secondo la responsabile organizzativa del Settore Giovanile del Milan c’è però un’età cruciale da dover tenere sotto osservazione: “Un passaggio importante nel percorso di crescita dei nostri ragazzi avviene dopo il 14esimo anno di età, quando le squadre si completano con ragazzi provenienti da fuori regione. Tra la famiglia del ragazzo e la società, al momento dell’arrivo al Milan, viene sottoscritto un ‘Patto Educativo’, dove sono contenute tutte le regole e gli obiettivi da rispettare e raggiungere. Quando viene scelto un calciatore la famiglia viene invitata al Vismara, per conoscera la struttura in maniera approfondita ed entrata in contatto con la loro nuova casa: viene svolto anche un importante lavoro psicologico con dei colloqui ripetuti. Nel Milan c’è grande attenzione al dettaglio e all’eccellenza, il Vismara è sicuramente un centro sportivo con i fiocchi“.