La mente e il corpo di Carletto Ancelotti sono a Parigi, ma il cuore è e continuerà ad essere rossonero. Intervistato dal Corriere della Sera, il tecnico del PSG da un lato ha allontanato le voci che lo vorrebbero lontano da Parigi, affermando di voler restare a lungo in Francia, ma dall’altro, tornando a parlare della sua ex squadra, non ha escluso l’ipotesi di un clamoroso ritorno in rossonero.
“C’è stato un periodo difficile, abbiamo perso 3 partite su 5 in un momento importante della stagione, poi per fortuna ci siamo ripresi. E’ normale che in momenti così particolari per la mia successione si faccia il nome di Mourinho, è tra gli allenatori migliori al mondo e se per varie ragioni finisce sul mercato diventa un boccone appetibile per un bel po’ di club. Io sono sempre tranquillo. E comunque, grazie a Leonardo, un amico, ho un rapporto molto preferenziale con questi dirigenti”. A rilanciare il Psg ci ha pensato un fenomeno come Zlatan Ibrahimvoic: “Per me Zlatan è stata una bella sorpresa. Sa che cosa lo differenzia dai grandi campioni come lui? L’altruismo. Non so se sia più contento quando fa gol o quando lo fa fare. Ibra la nostra squadra l’ha migliorata di parecchio. Ha segnato tanti goal ma altrettanti ne ha fatti fare. Un esempio è Matuidi, il nostro Nocerino. Quest’anno ha segnato quattro reti, prima nemmeno uno“.
Si passa poi a parlare del “suo” Milan, fino a questo momento trascinato da uno strepitoso Stephan El Shaarawy: “Stephan ha grandissime qualità, è un giocatore moderno, con De Sciglio è il futuro. Il Milan sta attraversando un periodo delicato, questo è il calcio. A volte le cose vanno bene, a volte bisogna avere il coraggio di ripartire. Credo sia stato difficile metabolizzare la sconfitta di Roma per i rossoneri, il Milan era in rimonta, menomale c’è stata la sosta”.
Infine, una battuta sul rientro in campo del presidente Berlusconi e una su un possibile quanto clamoroso ritorno al Milan, definito “una famiglia” da Ancelotti: “Meglio un Berlusconi concentrato sul Milan o di nuovo impegnato in politica? Credo che l’aria di Milanello sia molto più salutare di quella della politica. Si è parlato anche di me al Milan, i rapporti con i rossoneri sono rimasti ottimi, il Milan è la mia famiglia, ecco perché non riesco a considerare quella con il Milan un’esperienza chiusa”.