Allegri ha deciso: sarà Robinho, e non Bojan o Pazzini (Pato non è stato nemmeno convocato dopo la contusione rimediata in Champions), a formare il tridente con Boateng e l’intoccabile El Shaarawy. Per il brasiliano si tratta di un vero e proprio rilancio, visto che non parte titolare dalla prima di campionato. Fino qui tanta infermeria ma, soprattutto, tanta panchina anche dopo il recupero dall’infortunio. Le voci di mercato intorno ad un suo possibile passaggio al Santos già a gennaio non si placano, intanto questa sera avrà finalmente un’occasione per far ricordare a Galliani e Berlusconi perché in estate si è deciso di trattenerlo.
Proprio il Presidente ieri a Milanello ha caldeggiato davanti alle telecamere dei giornalisti la presenza dell’ex Madrid nell’11 titolare contro la Juventus. Consiglio recepito da Allegri che, con tutta probabilità, farà agire il numero 7 rossonero sulla parte destra del campo con il Faraone nella conseuta posizione di sinistra e il Boa al centro come falso nove. Tridente questo non inedito ma già visto nella sfida casalinga contro la Samp.
Qualità e sacrificio. Questo quello che Robinho è sempre stato in grado di offrire ai suoi. La mira sotto porta invece, eccezion fatta forse per la prima stagione dove andò a segno ben 14 volte (come Ibra e Pato), non è il suo punto di forza. Che sia arrivato, dopo tanto tempo, il momento di tornare a gonfiare la rete?