Righe dritte (o storte), ma i problemi sono questi?

Questione di frame, ma anche di travi negli occhi. Per capire di cosa parliamo, occorre fare un passo indietro, o forse due: nella scorsa stagione la data spartiacque del 25 febbraio, giorno di Milan-Juventus, diede il via ad una sorta di “nuova era” nella comunicazione della società rossonera. Laddove la pubblicazione di comunicati ufficiali si era sempre limitata alla presa conoscenza dell’acquisizione/cessione di giocatori o all’aggiornamento delle condizioni degli infortunati, dopo la famosa partita del gol-non gol di Muntari, chi si collegava al sito ufficiale degli allora Campioni d’Italia s’imbatteva in un’agghiacciante notizia dal titolo: “Pirlo: 2 gomitate“. Svolgimento del comunicato: “Le immagini tv segnalano, dopo il lavoro di gomito di Andrea Pirlo in Juventus-Catania ai danni di Gomez, altre due gomitate dello stesso Pirlo ai danni di Van Bommel nel 2′ tempo di Milan-Juventus di sabato 25 febbraio: la prima al minuto 22:56, la seconda al minuto 31:54“. Quattro scarne righe, arricchite da una foto di Massimiliano Allegri tanto sicuro in quello scatto e, probabilmente, tanto intimamente basito nel vedere la sua foto accostata a quella notizia.

Dopo Milan-Genoa di sabato scorso, ci risiamo: nuovo comunicato con tanto di foto de “La Gazzetta dello Sport” che, nel consueto box dedicato alla moviola, spiega come il gol di El Shaarawy partisse da un fuorigioco di Abate. Il quotidiano si serve anche di un immagine tratta dalle telecamere del Meazza e di una riga bianca tracciata “in prospettiva”. Ecco la versione di AcMilan.com: “Questione di frame. Televisivi s’intende. Quello pubblicato ieri (domenica scorsa, ndr) dalla Gazzetta genera una riga tutto sommato, diciamolo pure, storta. Sapete cosa vi diciamo? Che proprio in base al frame della posizione di Abate sancita dalla linea della rosea di oggi, Ignazio si trova sostanzialmente in linea al momento di far partire l’assist per il gol di El Shaarawy, quindi il gol è regolare… Voi, cari tifosi rossoneri, ad esempio, che ne dite?“.

Volendo dare a Cesare quel che è di Cesare, se la scorsa stagione un “accanimento” del genere, figlio di una decisione oggettivamente inspiegabile come quella della non convalida del gol di Sulley Muntari in Milan-Juventus, potesse anche essere un minimo giustificabile (anche se solo nel merito, non certo nel metodo), fare le “pulci” ad una presunta polemica arbitrale, peraltro già dimenticata perché degnamente sostituita il giorno dopo da Catania-Juventus, offre un’ulteriore dimostrazione del clima di visibile smarrimento che si possa vivere quest’anno dalle parti di Milanello. Un’inquietudine a cui l’ambiente, storicamente, non è abituato perché il Milan degli ultimi 26 anni ha sempre potuto contare su una struttura rocciosa in tutte le sue parti: dalla società all’allenatore, dall’ufficio stampa ai giocatori. Un consiglio? Meno polemiche, meno parole, testa bassa e pedalare.

(Christian Pradelli per IlSussidiario.net)

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