Il numero 20 rossonero non ha accusato il peso delle nuove responsabilità, più volte ha dimostrato lucidità e pacatezza in campo e fuori. Piuttosto ha pagato una condizione fisica poco brillante, in una partenza di campionato per giunta horribilis del Diavolo. E’ sembrato macchinoso in fase offensiva, a tratti poco attento dietro, tanto che una parte della tifoseria ne ha intravisto una pericolosa involuzione tecnico-tattica. A quel punto la silente quanto determinata ascesa del giovane De Sciglio ha mescolato le gerarchie.
Poi invece arriva l’assist decisivo ad El Sharaawy nell’1-0 casalingo essenziale contro il Genoa, la buona prestazione di Palermo e un altro assist, sempre per il Faraone in occasione del momentaneo 4-1 col Chievo. Peraltro con due giocate fotocopia, in entrambe i casi infatti, due cross rasoterra all’altezza del secondo palo di Ignazio hanno permesso a Stephan facili appoggi a porta di fatto vuota. Successivamente l’8 novembre a San Siro col Malaga una lesione muscolare al quadricipite destro ha stoppato la sua crescita.
Prontissimo De Sciglio si è impadronito del ruolo di terzino destro, meritando ampiamente la maglia da titolare. Maglia che Igna probabilmente ritroverà con lo Zenit in Champions, a patto che il suo rendimento possa risultare all’altezza, impresa possibile ma non scontata viste le capacità mostrate da Mattia. La sensazione è che Abate venga considerato comunque un titolare, tuttavia l’alternarsi degli impegni di Coppa e campionato, favoriranno una rotazione tra i due. Sono poche le posizioni in campo che quest’anno possono esser coperte da interpreti competenti, per nostra fortuna almeno quella dell’esterno basso di destra è una di quelle. L’ultima parola sul tema spetta in ogni caso ad Allegri.
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This post was last modified on 28 Novembre 2012 - 16:51