Bravino, con piedi discreti ma troppo lento, impacciato e con poca personalità, di quelli che si sciolgono come neve al solo nei momenti decisivi. Sono questi i commenti che troppo spesso si sono sprecati quando si parlava del Monto. In effetti per lunghi tratti della sua carriera, fino ad ora, il numero diciotto rossonero non ha fatto molto per smentire queste dicerie. Ma la sua classe è sempre stata indiscussa. Davanti alla difesa, dietro le punte o mezzala in un centrocampo a tre. Lo abbiamo visto in tutti e tre i ruoli e, forse anche per quello, spesso si è fatta confusione sulle aspettative e sulle reali qualità del giocatore.
Dopo un inizio un po’ balbettante in questa stagione, Montolivo nell’ultimo periodo sta dimostrando di poter essere quello che secondo alcuni non sarà mai. Il vero leader di questo nuovo Milan, infatti, sembra essere lui. Dopo il lieve infortunio di settembre che gli ha impedito di allenarsi con continuità, ma soprattutto dopo la sosta di ottobre per le nazionali (dove però offre due prestazioni con la maglia azzurra da migliore in campo), i tifosi del Milan hanno visto un altro giocatore. Nel momento più difficile del Milan si è preso la squadra in mano.
Mente fredda, suggerimenti ai compagni, urla di incoraggiamento alla squadra, piede caldo e passaggi sempre col contagiri, tiri pericolosissimi. La svolta decisiva è stato il cambio di modulo del secondo tempo a Palermo. Allegri piazza due mediani a centrocampo, uno di maggiore copertura e con compiti di frangiflutti e l’altro più libero di dettare i tempi e cercare la giocata per lanciare i compagni in avanti. Ruolo che Riccardo sta riuscendo ad interpretare in maniera esemplare. Uno dei migliori nella ripresa con il Palermo, stessa storia contro il Chievo, il migliore ieri contro il Malaga. Prestazioni impreziositi da due reti e dalle tante, tantissime palle recuperate. Da centrocampista vero, completo, da giocatore importante, da vero leader.
This post was last modified on 7 Novembre 2012 - 10:25