Carattere, personalità, la fascia di capitano… Ricky è sempre più un leader

Appena i ventidue di Milan e Juve scendono in campo per il big match di giornata, c’è subito una sorpresa che non ti aspetti. Abbiati, Bonera ed Ambrosini, i tre capitani, i tre senatori, gli unici tre reduci di quella grande squadra che nell’ultimo decennio ha vinto tutto, sono fuori per infortunio e quindi c’era curiosità per capire a chi sarebbe andata a finire la fascia di capitano. Yepes? Boateng? Robinho? Nocerino? No, la fascia è sulla maglia numero diciotto, sul braccio di Riccardo Montolivo.

Sicuramente si tratta di un’investitura ufficiale da parte di Allegri verso il ventisettenne centrocampista. Un attestato di stima che assume ancor più valore perché arrivato in una serata così, in una partita fondamentale, sotto i riflettori accesi di un San Siro tornato ad essere tutto esaurito per l’occasione. Come a responsabilizzarlo, a fargli capire che in questo Milan lui può essere il leader, che da lui deve ripartire il nuovo corso e che nel complesso è il giocatore di maggiore spessore tecnico-tattico del Diavolo.

In effetti da un paio di mesi a questa parte, ‘Il Monto’ ha preso per mano questa squadra, sta crescendo di partita in partita e sta guidando i compagni con la sua sapienza, le sue maniere gentili ed i suoi piedi raffinati. E forse tutto è partito dal gol che avviò la rimonta a Palermo, nel momento più basso della storia rossonera degli ultimi venti anni. Da quel momento si è visto un Milan diverso, quasi sempre positivo e l’ex Fiorentina è stato spesso e volentieri uno dei migliori in campo.

La fascia di capitano, come lui stesso ha ammesso a fine partita, è un grandissimo onore e l’uomo con la faccia da ragazzino la ha onorata alla grande. Personalità, lucidità nel far girare la palla, bravo anche nell’arginare le azioni avversari e corsa, tanta corsa. Poi non sbaglia un pallone che sia uno, lancia da una parte all’altra del campo con una precisione incredibile, triplica le proprie forze, mettendo insieme una partita di grande sostanza in mezzo al campo. Gli mancava carattere? Da quando è al Milan ha dimostrato di averne, da vendere. E, forse, il Diavolo ha trovato il suo cuore, la sua anima, il suo leader dalla faccia pulita.

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