Tassotti da secondo a… secondo

Dopo la sconfitta di ieri pomeriggio, a San Siro contro la Fiorentina, si sono subito addensate nubi fosche e pesanti sul capo di Massimiliano Allegri e sul suo futuro sulla panchina rossonera. C’è chi pensava che la sesta sconfitta su dodici gare di campionato, la quarta casalinga, sarebbe stata sufficiente ai vertici societari rossoneri per allontanare il tecnico livornese e provare un’altra strada. In realtà, poi, in tarda serata è arrivato il vertice fra Galliani e Berlusconi, la chiamata telefonica ad Allegri e la confermata fiducia, fra le altre cose ‘non a tempo’.

Quella che è trapelato però, e che molti addetti ai lavori hanno dedotto da questa situazione, è che la conferma sia avvenuta più che altro per mancanza di alternative e per l’impossibilità di lasciare a novembre questa squadra ad un altro allenatore che dovrebbe cambiare metodi di allenamento, idee e moduli di gioco, con un progetto a lungo termine. Allora avanti con Max. L’unica alternativa plausibile in questo momento sarebbe stata affidare la squadra al tecnico in seconda, Mauro Tassotti. Ma a quanto pare questo matrimonio non s’ha da fare e ‘il Tasso’ rimarrà ancora il secondo.

L’ex terzino rossonero è stato avvicinato alla panchina del Milan come primo allenatore ripetute volte, ma essendo da più di 10 anni al Diavolo come vice, ha dimostrato di apprezzare questo suo ruolo. Non hai mai palesato la volontà di allenare per forza direttamente la squadra e rimanendo vice avrebbe sicuramente le spalle più coperte, rischiando meno. Inoltre, con Tassotti cambierebbe poco o nulla e lui lui non sembra troppo dell’idea.

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