Poteva essere la partita del definitivo salto di qualità da parte di una formazione che, ancora di più, ha ribadito di non essere pronta a puntare al titolo. Il derby Primavera andato in scena ieri al Vismara ha visto un Milan versione diesel, con un primo tempo di contenimento e un secondo all’arrembaggio alla ricerca di un gol che poteva voler dire tre punti e cassetti con dentro i sogni riaperti. La zampata di testa di Petagna non è bastata, l’ennesima ingenuità di una difesa ballerina ha regalato all’Inter allo scadere l’opportunità di risollevare la testa e affossare le speranze dei rossoneri accorsi al centro sportivo per vedere la partita.
Fisico, rapace, generoso: Andrea Petagna è stato questo e molto altro nel derby. Ha preso per mano e trascinato la squadra nel momento di maggior difficoltà. Ha segnato di testa, alla sua maniera, il gol che aveva portato in vantaggio i ragazzi di Dolcetti, in una partita dove i nerazzurri fino a quel momento erano stati padroni del campo. Ha lottato come un leone su tutti i palloni, senza mai mollare un centrimento ai difensore dell’Inter: il migliore in campo, sotto tutti i punti di vista. La squadra non gli crea palle gol? Se le crea da solo, di forza, di fisico, con personalità. Aslan di Narnia. TOP
Più che bocciato, rimandato. Ma per ritrovare la forma migliore, deve solo giocare. La storia di Valoti in questa stagione è molto simile a quella di Pato, con un rientro da un lungo infortunio che ne sta limitando l’esplosione. Il ragazzo ha potenzialità, ha classe, ha fantasia: l’accelerazione bruciante a smarcarsi del difensore per il cross pennellato sulla testa di Petagna è roba sua, ma anche i tanti, troppi per un giocatore come lui, passaggi sbagliati in fase di impostazione che hanno interrotto tutte le ripartenze rossonere. Asterix senza pozione magica. FLOP
Se il Milan nella prima frazione di gioco è riuscito a mantenere il risultato a reti inviolate, è anche e soprattutto merito suo. Narduzzo si conferma tra i pali un ottimo portiere da tenere d’occhio e su cui far affidamento, tant’è che Dolcetti ci sta puntando forte. Seppur ogni tanto vada in difficoltà sulle palle alte, è sempre attento nelle uscite e nei disimpegni coi piedi. Sul rigore al ’93 gli si chiede il miracolo del sabato, ma per questo tipo di cose c’è ancora tempo. Elastic-man. TOP
Sarà il fisico, sarà il salto Allievi-Primavera che gli sta creando non poche difficoltà, ma Piccinocchi in mezzo al campo sfodera l’ennesima prestazione sottotono. Al fianco di Cristante e Bortoli dovrebbe essere colui che recupera palloni e si inserisce negli spazi creati da tandem Ganz-Petagna, alla Nocerino per intenderci. Invece risulta spesso fuori dal gioco e sovrastato fisicamente dal robusto centrocampo nerazzurro. Perchè non dare fiducia ad Aniekan? Puffo. FLOP
E’ tornato alla base dopo un anno di esperienza in Serie D al Naviglio Trezzano dove ha detto di essersi fatto le ossa ma soprattutto quella cattivera agonistica che caratterizza tutti i centrocampisti moderni: Pedone nel derby ha dimostrato maturità e quantità, abbinati ad un’ottima tecnica. Il pallone filtrante per Valoti sul gol di Petagna è opera sua, a dimostrazione che oltre alla copertura della fascia vista la presenza di Mbaye, il classe ’94 sa anche proporsi in zona offensiva. Prova a regalarsi la gioia del gol con tiri dalla distanza: ecco il materiale su cui lavorare in settimana. Spina nel fianco. TOP
Spinge poco e soffre moltissimo le avanzate di Bandini: la partita di Pinato potrebbe essere sintetizzata così, con il terzino sinistro classe ’95 che non riesce a imporsi sulla sua fascia preferita. Mancino puro, nel primo tempo dovrebbe dare presenza e cross da quella fascia, ma Bandini lo inchioda al suo posto non facendogli mai superare la linea di metà campo. Nella ripresa limita i danni, anche se l’Inter sfonda sempre dalla corsia di sinistra: da rivedere nei movimenti. Abulico. FLOP
Foto esterna: AMilan.com
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