Se n’è parlato tanto, e in troppe occasioni, dunque è il caso di andarci coi piedi di piombo. Ci ricordiamo del 3-2 in casa dello Zenit San Pietroburgo? Fu la prima vittoria decisiva, dettata da pragmatismo e convinzione nei propri mezzi in questa stagione. Si parlò di “svolta” della stagione, poi – tanto per dare l’idea – arrivarono ben tre sconfitte: l’1-0 nel derby, il 3-2 della Lazio a Roma e lo scivolone sul campo del Malaga.
Dopo un discreto digiuno da vittorie, il 3 novembre il Milan riesca a battere 5-1 il Chievo, un successo più per quanto riguardasse la qualità del gioco che per il risultato in sé, un risultato che convince e che da nuova linfa alla stagione e che fa gridare i più a una nuova svolta. Questa volta non arrivano tre sconfitte, ma tre risultati senza successo e comunque deludenti: pareggio con il Malaga, sconfitta con la Viola e poi il 2-2 di Napoli.
Ora, ci risiamo. La stupenda rovesciata di Mexes funge prima di tutto da fondamentale episodio che conduce ai tre punti in un match che vale la qualificazione, allontana per un attimo il ricordo pur irraggiungibile e indelebile del buon Ibra e della sua sforbiciata in cielo con la Svezia e rovescia, appunto, di nuovo le sorti di una stagione. Sarà davvero la volta buona?
Senza dubbio ora non possiamo attenderci troppo dall’incontro con la prima della classe domenica prossima, ma dopo la Juve ci sarà il Catania e poi tre incontri apparentemente abbordabili come l’inutile gara di Coppa con lo Zenit, le sfide a Torino e Pescara. Allegri sembra aver superato l’esame di questo trittico di gare, ma non possiamo permetterci di svanire una nuova volta.
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