Ci vorrà pazienza. La parola che Berlusconi prima e Allegri poi hanno usato per spiegare la super sfida di stasera e commentare il mercato del Milan del futuro. Ora abbiamo una scadenza: la squadra “padrona del campo e del giuoco”, al passo con la crisi del momento e ricca di giovani rossoneri, dovrebbe dare i suoi frutti tra 3 anni. Troppi? Temo di sì, soprattutto se in panchina il Presidente vuole solo Guardiola. Berlusconi, 16 novembre 2012: “Allegri ha la mia fiducia”. Berlusconi, 24 novembre 2012: “Ci proveremo fino alle fine per Guardiola”. In mezzo, un pareggio a Napoli in rimonta e una vittoria contro l’Anderlecht con la qualificazione agli ottavi di Champions. Qualcosa non torna.
Più che una fiducia a tempo, come effettivamente è, sembra più una fiducia lunatica. Allegri perde ma il Milan i suoi allenatori in corsa non li cambia, Allegri vince e si sogna Guardiola, che il Presidente (e anche noi) apprezziamo a dismisura ma che non può arrivare in queste condizioni. Pronto? C’è una partita da vincere!
Fiducia, quella vera, alla formazione che invece scenderà in campo, in un San Siro stranamente al completo, e che ha un bisogno enorme di ritrovarsi e rilanciarsi. L’occasione contro la prima della classe, palesemente superiore ai rossoneri, è quella giusta.
This post was last modified on 25 Novembre 2012 - 15:00