Da Sion torna ad alzarsi una voce, quella di chi per tanti anni è stato uomo squadra, simbolo e leader di un Milan oggi si è perso. Ci mette la faccia Gennaro Ivan Gattuso, come se il momento nero riguardasse un po’ anche lui, e ricorda amaramente a RMC: “Nel Milan i calciatori dovevano solo pensare a giocare a calcio, visto che dietro vi era un’organizzazione che pensava a tutto il resto. Se ho lasciato Milanello è anche perchè questo è venuto a mancare“.
L’ex centrocampista rossonero entra duro anche sul francesino M’Baye Niang, distintosi fin ad ora solo per diverse “marachelle” compiute tra Milanello e l’Under 21: “Pensate a Niang, molto bravo, ma ogni giorno ne combina una. Qualche anno fa il Milan non avrebbe mai commesso l’errore di prendere un giocatore del genere!”.
Nesi mesi passati lo stesso Gattuso aveva sottolineato come lo spogliatoio, già dallo scorso anno, avesse perso l’unione e lo spirito di un tempo. Ora invece è il giovanissimo attaccante arrivato in estate dal Caen a diventare il simbolo della decadenza milanista.