E’ stato uno dei protagonisti della vittoria di domenica scorsa contro la Juventus. Mattia De Sciglio ora si gode i complimenti, ma resta concentrato sui prossimi obiettivi per trovare la continuità necessaria. A livello personale così come nell’ottica di squadra.
“Cerco principalmente di fare le cose più semplici – ha spiegato ai microfoni di Sky Sport 24 -. Poi pian piano, prendendo fiducia, provo a fare cose più complicate. Dipende anche molto dalla carica e dalle motivazioni che ti trasmette la partita“. Poi alcuni cenni sulla sua interiorità: “Ho un carattere molto inquadrato, non mi esalto facilmente. Ora dobbiamo solo dare il 100 per cento per vincere a Catania“. Quindi la vita privata: “E’ strano passare da ragazzo normale passare ad essere riconosciuto per strada”.
Riflettori puntati anche sulle visite di Silvio Berlusconi a Milanello. “Ci hanno caricato e motivato molto – ha commentato De Sciglio -. Sono rimasto colpito dalla passione che ancora mette per questa strada. Cosa mi ha detto? Mi ha chiesto come mi chiamavo di nome…“. Il rapporto con Massimiliano Allegri sembra sempre più saldo: “Gli devo tantissimo per avermi offerto la possibilità di dimostrare il mio valore. Convincere Berlusconi a tenerlo? Non ce n’è bisogno“. Infine, alcune battute sulla Nazionale (“Penso a far bene con l’Under-21, poi una chiamata di Prandelli sarebbe una bella soddisfazione”), su Alexandre Pato (“va lasciato tranquillo”) e su Stephan El Shaarawy (“un ragazzo tranquillo che non si è montato la testa“).
A tutti è rimasto impresso il gesto sotto la curva per incitare i tifosi a non far mancare il loro affetto domenica scorsa. E il terzino spiega proprio quell’episodio: “Non mi sono neanche accorto del gesto, era l’adrenalina che avevo in corpo. Ma è stato bello vedere tutti i tifosi che rispondevano”.