La sua scalata verso il successo era partita nel settembre 2011 proprio al San Paolo, nello stadio che fu di Maradona. Pochi minuti con i rossoneri sotto per 3-1 e la sensazione che quel debutto sarebbe presto entrato nella storia. Ieri il cerchio si è chiuso. Dopo una stagione, la scorsa, di alti e bassi, e un inizio favoloso di quella corrente, impreziosito da convocazioni più gol in nazionale maggiore, il piccolo Faraone è diventato grande. Si è preso sulle spalle la squadra e ha iniziato a “pedalare” verso i grandi palcoscenici.
Non era mai stato decisivo in un big match. Dopo ieri anche l’ultimo baluardo è stato sgretolato: due gol e tutta Napoli si ritrova ai piedi del classe ’92. Il paragone con Cavani, nemmeno a dirlo, lo vince il ragazzino con la cresta alta, ma i piedi per terra. In estate Ambrosini dovrà portarlo ai Caraibi, ora lui riporta il Milan sulla strada per tornare grande. Insieme.
This post was last modified on 14 Dicembre 2014 - 15:25