Solamente il salto di qualità di un El Shaarawy in forma smagliante sta salvando la faccia a questo attacco poco brillante. Pazzini continua ad essere spesso e volentieri anonimo; Pato pare essere più un oggetto da esposizione: top-player di livello mondiale nella teoria, in pratica un’ombra che vaga per il campo più attento a non strapparsi che a giocare; Niang, nonostante la discreta prova di sabato contro il Napoli, resta un giovane di belle speranze che per ora ha fatto parlare di sé più per i fatti esterni al terreno di gioco; Robinho mugugna un suo addio a Gennaio e gli infortuni non lo aiutano ad avere continuità.
In tutto questo marasma di attaccanti arrivati in rossonero per dimostrare qualcosa, emerge un giocatore che sta mettendo in mostra la vera voglia di un cambiamento: Bojan. Il prodotto della cantera blaugrana, reduce da una non eccellente stagione alla Roma, era giunto a Milano tra lo snobbismo degli addetti ai lavori ma si sta dimostrando più utile lui alla causa che tanti altri. Il piccolo attaccante ha avuto una crescita netta partita dopo partita, cominciata dal match contro il Palermo dove è stato il punto di svolta per la rimonta rossonera.
Allegri sembra quindi aver trovato il giocatore a tutto campo da affiancare al faraone: i due corrono in avanti alla ricerca della finalizzazione, ma rincorrono anche a dare una mano al centrocampo che mai come in questa stagione è parso in chiara difficoltà. Il dinamismo, la rapidità e la qualità di Bojan si stanno inserendo in questo Milan come nuovo tassello fondamentale. Con i gol e le giocate di El Shaarawy e la leadership a metà campo di Montolivo, l’escalation di prestazioni positive del catalano sono le note più liete del Milan visto sin qui.
This post was last modified on 18 Novembre 2012 - 23:17