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Condannati ad inseguire: 8 volte su 13 in campionato

Sabato sera al trentesimo minuto del primo tempo, al gol di Insigne, ci siamo autocandidati al seguito di ‘Uomini sull’orlo di una crisi di nervi’, commedia italiana degli anni ’90, ispirata al celebre successo di Almodóvar di qualche anno precedente. Insospettabilmente invece gli uomini di Allegri (per una volta sono stati ‘suoi’ per davvero!), fatta eccezione per un clamoroso svarione di Constant, non hanno perso la testa e hanno riniziato a macinare gioco, mantenendo le giuste distanze tra i reparti. Una fermezza di spirito davvero encomiabile dopo l’erroraccio di Abbiati e la sfortunata carambola che ha favorito il raddoppio napoletano.

Al lato pratico però si è di fatto materializzato un remake degli ‘insuccessi’ precedenti, ovvero sia l’ennesima partenza in salita del Milan versione 2012-2013. Per l’ottava volta in tredici match di campionato infatti (la nona se contiamo anche la Champions), il Diavolo si è trovato suo malgrado ad inseguire gli avversari, trend davvero preoccupante che affligge i rossoneri. In questa circostanza a dir il vero la squadra è stata punita oltre i suoi demeriti e questo fattore ha forse in qualche modo inibito gli uomini di Mazzarri, incapaci di gestire una situazione decisamente a loro favorevole.

Tuttavia non si può ignorare la tendenza che ci vede costanti inseguitori di risultati. Con Samp, Atalanta, Udinese, Inter, Palermo, Lazio e Fiorentina, prima di Napoli, siamo andati sotto nel punteggio, anche se non sempre a livello di gioco. In due di queste circostanze abbiamo acciuffato il pari, ma mai abbiamo raggiunto il successo. Quest’ultima rimonta ha comunque aspetti positivi maggiori rispetto al pareggio di Palermo e a quello solo sfiorato dell’Olimpico. Il punto del San Paolo è stato conquistato contro una ‘grande’, in uno dei momenti più grigi di questa stagione già travagliata di suo e non è stato ottenuto con uno schieramento disperatamente votato all’attacco. Nell’ultimo quarto d’ora è stata inserita anche la quarta punta, quando Robinho (a proposito, ben tornato tra noi Robi!) è subentrato a Boateng.

I concetti chiave su cui si sta lavorando a Milanello sono attaccamento alla maglia e concentrazione. Sul primo punto, dopo quest’ultima trasferta, possiamo dire di è essere sulla buona strada, mentre siamo ancora piuttosto distanti dal secondo. Paghiamo a caro prezzo ogni singola distrazione e siamo costretti ad architettare prodigi per rientrare in partita. Viaggiamo costantemente sull’orlo del burrone, rimanendo in carreggiata grazie ai giocatori di qualità e alla vena realizzativa da record del Faraone. E’ conclamato: l’annata può girare solo in caso di acquisizione di equilibrio tattico e serenità d’animo. It’s a long way…

Twitter: fabryvilla84

This post was last modified on 19 Novembre 2012 - 23:09

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redazione