Ora tocca all’ultimo avversario, l’Anderlecht, squadra tosta che sa sfruttare il fattore campo, nella fattispecie il piccolo stadio Vanden Stock, umido e caldissimo allo stesso tempo.
Il primo tempo è un sonnecchiare generale, con numerosi sbagli di Seedorf e Pirlo. L’Anderlecht è più in palla, ma non sa spaventare nonostante Tchite e Boussoufa. In chiusura di primo tempo finalmente due folate di Milan: Kakà per Inzaghi e Jankulovski per Oliveira impensieriscono non poco il portiere Zitka.
Ma la partita si infiamma subito ad inizio ripresa: al 2’ minuto Bonera allontana la palla, ritardando la rimessa laterale dei padroni di casa. Già ammonito, il difensore (provato in questa occasione come terzino) viene espulso.
Passano 10 minuti in cui i rossoneri dovrebbero avvertire lo shock. E invece Kakà si inventa una delle sue magie: servito da Seedorf, il brasiliano numero 22 impatta col destro e spedisce il pallone nel sette, senza se e senza ma. E soprattutto senza alcuna possibilità per Zitka.
E al 16’ Cafu rischia il 2-0. La reazione dell’Anderlecht in 11 contro 10 fatica ad arrivare, perché il Milan anche in 10 ha ottimi palleggiatori in grado di addormentare la partita, tanto più se in vantaggio.
Dalla mezz’ora in poi i ragazzi di Ancelotti ovviamente subiscono il fisiologico calo fisico. E l’Anderlhect trova spazi per sfondare. Ma non ha fatto i conti con Dida, che para su Tchite al 29’ e si oppone ad Ahmed Hassan al 42’. E neanche con la traversa, che salva il Milan al 42’ sulla punizione bellissima di Juhasz.
Finisce 0-1, il Milan si proietta in testa al gruppo H con 7 punti, seguito dal Lille con 5. L’Anderlecht battuto a casa sua in 11 contro 10 dà molto morale e fiducia per accapparrarsi i 3 punti anche tra 2 settimane a San Siro. E così sarà perché Milan-Anderlecht finirà 4-1.
E passando anche da Bruxelles il Milan scalò la vetta dell’Europa per la 7^ volta.
Domani il Milan torna al Vanden Stock, con 5 punti e tanta voglia di scalare di nuovo l’Europa. Le ambizioni sono sicuramente ridotte rispetto a 6 anni fa, ma oggi come allora passare il girone è fondamentale. Poiché significherebbe molti più soldi in cassa e -questo sì differisce dal 2006/2007- mezzo obiettivo di stagione già raggiunto.
This post was last modified on 20 Novembre 2012 - 16:00