E’ un classe ‘92, in comproprietà tra Milan e Genoa ed è l’arma in più del sorprendente Pavia (dopo l’esperienze in Serie B con Ascoli e Juve Stabia) in Lega Pro, sesto in campionato dopo 13 turni e partito con l’obiettivo di una salvezza tranquilla. Giacomo Beretta, con 6 reti segnate, è la lieta sorpresa per Mister Roselli, che l’attaccante varesino ringrazia in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – Milano e Lombardia: “Negli anni scorsi mi è mancata la continuità, fino adesso invece sono riuscito a mettere a segno dei gol decisivi ma devo ancora lavorare sodo e migliorare. L’allenatore mi sta dando grande fiducia. La Prima Divisione è un campionato tosto, ma non è paragonabile a Serie A e B. Pavia è la piazza ideale per un giovane perché non c’è molta pressione, l’ambiente è serio e la società organizzata”.
Il Milan lo continua a seguire con interesse e Jack coglie l’occasione per ricordare lo storico esordio di due stagioni fa: “Era il 1° maggio del 2011. Il Milan giocava in casa col Bologna e nel finale di gara Allegri mi ha mandato in campo al posto di Cassano. Lo stadio era tutto esaurito perché la squadra aveva la teorica possibilità di conquistare matematicamente lo Scudetto e i tifosi accorsero numerosi. Vincemmo 1-0 con gol di Flamini ma per poter festeggiare dovemmo attendere il match successivo con la Roma. Per me quella resta comunque una giornata indimenticabile”. Poi su Ibra: “Zlatan pretendeva sempre il massimo da tutti, sui campi di Milanello come in partita. Da uno come lui c’è solo da imparare. In quella squadra comunque c’erano tantissimi campioni che mi hanno dato buoni consigli. Per me è stato un onore lavorare con loro”.
Beretta si concentra sul presente, con un occhio al futuro: “Salire di categoria? Per ora non ci penso. Il mio cartellino è in comproprietà tra Milan e Genoa e il mio sogno è poter giocare un giorno in Serie A. Adesso però nella mia testa c’è solo il Pavia, anche perché ci sono ancora tantissime partite da fare. Promozione con il Pavia? Sarebbe bellissimo, ma per ora dobbiamo dedicarci solo alla salvezza. Se dovessimo centrare l’obiettivo in anticipo, magari poi potremmo puntare ad altro. Il campionato però è lungo e difficile e ogni gara presenta delle insidie. Meglio concentrarci dunque solo sul presente. Al futuro penseremo più avanti”.